Madonna della Guardia: si presenta al contadino avvolta di luce

La Madonna della Guardia di Gavi apparve a Benedetto Pareto, un contadino della Val Polcevera, nel 1490. Iniziando la devozione di molti, tra cui Benedetto XV.

La statua della Madonna della Guardia di Gavi – photo web source

Il cognome Pareto deriva da una serie di località rurali. In questo specifico caso si trattava di un nucleo di famiglie che abitavano in una frazione della parrocchia di Livellato, nel genovese, detta Pareti. In quell’anno Benedetto si trovava sul Monte Figogna, mentre stava tagliando il fieno. Intorno alle dieci del mattino l’uomo stava aspettando la moglie portargli il pranzo. In quell’epoca, infatti, nella Val Polcevera era usanza per i contadini mangiare a quell’ora.

La Madonna della Guardia di Gavi si presenta per la prima volta

A un certo punto però gli apparve una signora molto bella, con i modi di una grande dolcezza e un aspetto incantevole. La donna gli spiegò di essere la Regina del cielo. Precisò quindi in seguito di essere Maria, la Madre di Dio. Così gli indicò il punto esatto in cui costruire una cappella da dedicarle.

Benedetto però era molto povero, e non aveva la facoltà di costruire quanto le era stato chiesto. Così decise di raccontare l’accaduto alla moglie non appena le portò il pranzo. La donna però cominciò subito a deriderlo, credendo che fosse impazzito. Così il contadino fece finta di dimenticarsi ben presto dell’accaduto.

La statua della Madonna della Guardia di Gavi – photo web source

La seconda apparizione e la guarigione dell’uomo

Il giorno dopo, però, l’uomo salì su di un fico per poterne mangiare i frutti. Un ramo si ruppe all’improvviso e cadde a terra. Benedetto era in fin di vita. Tuttavia, aveva appena ricevuto i sacramenti, e ci fu una seconda apparizione della Madonna. Maria rinnovò ancora una volta la richiesta di costruire una cappella da dedicargli.

L’uomo così guarì all’istante, dopo la visita di Maria. Tutti i presenti allora si convinsero di quanto accaduto, vedendo la sua guarigione miracolosa. Così tutti insieme cominciarono a costruire l’edificio. Benedetto era sposato, e aveva due figli, Pasquale e Bartolomeo. Saranno in seguito i due figli di Benedetto a dare il via dei lavori di costruzione del santuario.

La testimonianza del miracolo della Madonna della Guardia di Gavi

La vicenda del miracolo venne raccontata da tre testimoni, Nicheroso Parodi di Cesino, Bartolomeo Piccaluga di Morego, Francollo Verardo di Livellato, di età tra gli 85 e i 90 anni. Questi affermarono di conoscere con precisione tutto l’accaduto.

La statua della Madonna della Guardia di Gavi – photo web source

Ben presto ne nacque tuttavia una grande devozione da parte dei fedeli della Val Polcevera. In poco tempo arrivò ad estendersi per tutto il ponente genovese. Vale a dire da Sestri Ponente, dove si trova il santuario della Madonna del monte Gazzo, a Pegli.

La cappella della Madonna della Guardia di Gavi divenne centro di culto

La cappella divenne così il centro di culto per tutta la Val Polcevera, sino alla zona di Genova. Qui si cominciarono a celebrare poi diverse altre devozioni, tra cui il culto del Rosario, in nome del quale nel 1598 venne istituita la Compagnia dell’Altare del Rosario.

Si registrarono nel tempo anche numerose grazie. Tra queste, la grazia a fra Giuseppe Maria Simbelli, converso dei Padri Trinitari di Santa Maria della Mercede, della parrocchia di San Benedetto di Fassolo, in provincia di San Benedetto al Porto. Il religioso infatti soffriva di etisia. Il 26 luglio 1727 si fece portare al santuario per chiedere a Maria la grazia della guarigione.

La statua della Madonna della Guardia di Gavi – photo web source

La Madonna della Guardia di Gavi salvò la città dalla carestia

Che presto avvenne. Questa fu poi dichiarata miracolosa dal vicario generale arcivescovile monsignor Giuseppe Bolina, con decreto del 17 giugno 1728. In seguito, nel 1897, nel territorio di Gavi, si viveva da tempo in uno stato di prolungata siccità. In quegli anni, una tale situazione stava a significare inevitabilmente una carestia sicura. Oltre, purtroppo, ad una dura strage di bestiame.

La comunità, per reagire a questa condizione penosa prese la statuetta della Madonna della Guardia. L’effige era infatti situata in chiesa, e la popolazione la portò in processione fino in cima al monte in cui la Madonna era apparsa la prima volta al contadino, secoli addietro.

La Madonna della Guardia di Gavi e l’edicola in Vaticano

Da quell’altura la Madonna, infatti, dominava tutte le campagne tristemente riarse. Uomini e donna di Gavi pregarono Maria affinché benedicesse la loro vita e il loro raccolto. In poco tempo, la pioggia ricominciò a scendere in maniera rigogliosa e abbondante.

L’acqua fu così tanta da soddisfare pienamente i bisogni della popolazione, e le necessità di chiunque vennero così appagate. La Madonna della Guardia divenne così infine una devozione molto importante anche grazie all’iniziativa personale di papa Benedetto XV, genovese, che elevò il santuario al titolo di basilica minore.

La statua della Madonna della Guardia di Gavi – photo web source

Benedetto XV nel 1917 fece infine costruire nei giardini vaticani un’edicola in cui riporre la statua mariana regalatagli dai genovesi.

Giovanni Bernardi

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