Lucifero: “Un bravo ragazzo” Ecco il grande inganno della Fox (Video)

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Continuiamo a segnalare gli inganni che i media ci propongono, camuffando ad arte il male in bene. Pubblicità che contengono messaggi subliminali e incitamenti alla violenza, questa volta  addirittura Lucifero viene fatto passare per un Angelo del bene per un bravo ragazzo, per un benefattore dell’umanità. Il tutto opera della Fox che in maniera subdola vuol mandare in onda la serie televisiva incriminata con il titolo sintomatico di Lucifer.

One Million Moms, uno dei portali legati ad American Family Association, la principale associazione americana pro-life, ha lanciato una petizione per chiedere a Fox di cancellare la serie televisiva Lucifer,

SATANA A LOS ANGELES
Lucifer è basata sulle avventure dell’angelo caduto Lucifero Morningstar, personaggio introdotto in Sandman, una serie a fumetti scritta da Neil Gaiman e pubblicata dalla DC Comics tra il 1989 e il 1996 (fumettologica.it, 29 maggio). La serie tv Lucifer, il cui debutto in America è previsto per il 2016, racconta la storia del signore degli inferi che, stanco di regnare, abbandona il trono per andare sulla terra, a Los Angeles, dove aiuterà la polizia a sconfiggere il crimine. L’attore americano Tom Ellis interpreterà il demone “2.0”.

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IL DEMONE CHE SCONFIGGE IL CRIMINE
Secondo One Million Moms, infatti, Lucifer «raffigura Lucifero come un bravo ragazzo, glorificando Satana come una persona in carne e ossa, simpatica e premurosa». Insomma un demone completamente rovesciato da quello citato nelle Sacre Scritture, e che di certo non annoverava l’affabilità tra le sue doti migliori. E mentre Satana aiuta la Polizia a ripulire il marcio nella città, l’emissario di Dio, l’angelo Amenadiel, è stato inviato a Los Angeles per convincere Lucifero a tornare nel mondo sotterraneo (comicus.it, 29 maggio).

IL SILENZIO DELLA FOX
La petizione contro la serie tv, ad oggi, è stata firmata on line da 9mila utenti. Fox, dal canto suo, non si è espressa sulla dura presa di posizione dell’American Family Association. Non è la prima volta che l’associazione ha fatto pressioni nei confronti delle case editrici di fumetti: nel 2012 si era detta contraria alla rappresentazione di personaggi gay nei fumetti Marvel e DC.

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