ll Big Bang non nega affatto l’esistenza di Dio

 

 

 

 

Il perché la teoria del Big Bang fosse osteggiata in campo scientifico può avere una spiegazione lecita (necessitavano delle prove empiriche per dimostrare la teoria) ma il perché questa dovesse essere invisa alla Chiesa o portata come dimostrazione della non esistenza di Dio rimane tutt’ora un mistero.

 

Che l’Universo abbia avuto un inizio e che questo viene comunemente definito Big Bang non vi sono dubbi e tutti gli oppositori sono stati tacitati dalle prove schiaccianti fornite negli ultimi cinquant’anni, quello su cui è bene ragionare è come questo implichi la non esistenza di Dio. Su questo ha ragionato e si è dato una risposta il fisico delle particelle del Cern e professore di fisica all’Università dell’Oklahoma Michael G. Strauss che nel suo blog scrive: “Sono convinto che la fede cristiana è una credenza ragionevole e non vi è alcun conflitto tra le scoperte scientifiche e il cristianesimo. Ritengo che il Creatore dell’universo è il Dio della Bibbia”.

 

Il fisico spiega che negli ultimi tempi gli è stato chiesto da più persone di avere maggiori informazioni sulle intersezioni tra scienza e fede, e, trovandosi nella posizione di relatore in conferenze sull’argomento sia in Chiese che in Università, ha pensato che un blog potesse aiutarlo a esporre la sua posizione. Qui spiega che non esistono dubbi ne sulla creazione ne sull’espansione dell’Universo, ma piuttosto su quello che è successo nei primi 10 -35 secondi o giù di lì prima che si verificasse lo “Scoppio”.

 

Gli astro fisici sono dunque concordi che ci sia una causa, un innesco che ha permesso l’espansione dell’universo, ma non si sa quale sia, Strauss (da buon scienziato) non parla della prova dell’esistenza di Dio, non apertamente ma dice che: “I teisti non avrebbero potuto delineare uno scenario migliore per sostenere il teismo”.

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