Il Natale di Gesù – occorre distinguerlo dall’altro, quello di Babbo Natale che non crea alcuna polemica – porta con se e purtroppo sempre più spesso contrarietà da parte di chi per sensibilità distorte e falsi scrupoli teme di offendere chi appartiene ad altre religioni. Quale fastidio può dare a chi non festeggia il Natale, l’allestimento di un presepe? Se fosse la rappresentazione di un evento drammatico, a giusta ragione potrebbe turbare l’animo altrui, ma è quella dell’evento più lieto che ci sia: la nascita di un bambino che porta gioia e speranza. A chi può venire in mente che una canto natalizio proposto per la recita scolastica possa mettere in crisi qualcuno? Ahimè alle maestre della scuola elementare di Campagna Lupia nella Riviera del Brenta, in provincia di Venezia, che hanno scelto di eliminare la parola “Gesù” dalla strofa “Su, brindiamo! Festeggiamo! Questo è il giorno di Gesù” della canzoncina “Natale in allegria”.
Una decisione assurda che ha rischiato di provocare l’ennesimo “caso” contro il Natale di Gesù ma la situazione è stata salvata da una bambina di soli 10 anni della quinta elementare che non ha accettato di buon grado la scelta delle insegnanti e dimostrando di avere molta più sapienza di loro, ha ritenuto che non fosse giusto che il vero protagonista della Natività venisse escluso dalla recita della festa di Natale e così ha promosso una raccolta firma tra i suoi compagni di classe e in breve tempo ha ottenuto il sostegno di tutti loro che hanno appoggiato la sua petizione realizzata con un semplice quaderno e qualche penne e matita. Questa volta è l’alunna che dà lezione di buon senso alle maestre che a quel punto hanno dovuto fare dietro front e reintrodurre la versione originale del canto.
I genitori della bambina decidono che il caso non può rimanere circoscritto in ambito scolastico. E così ne è venuto a conoscenza il consigliere regionale leghista Alberto Semenzato che ha scritto sui social: “Quell’alunna ha combattuto perché togliere quel Gesù in cui crede non sarebbe stato giusto. Devo dire che, a differenza di altri casi, il personale scolastico ha preso atto del desiderio dei bambini e ha lasciato il testo integrale, senza opporsi”.
Il comento del consigliere ha fatto da cassa di risonanza, e a quel punto si è espressa anche l’assessore regionale all’Istruzione, Elena Donazzan: “Che bella notizia apprendere che una bambina di 10 anni è riuscita da sola a vincere contro chi avrebbe voluto privarla del Natale. La sua purezza ha vinto contro il delirio ideologico di chi nella scuola non vorrebbe più neppure sentire il nome Gesù in una canzone natalizia”.
Non è mancata la voce del ministro per la Famiglia, Lorenzo Fontana: “Bravissima! Da questa bimba, e dai suoi compagni, un grande gesto a difesa delle nostre tradizioni”.
E più tardi, su twitter, del ministro Salvini: “Ma come si può anche solo pensare che la parola “Gesù” in una canzone natalizia a scuola possa offendere qualcuno? Eccezionale la bimba, inqualificabili le maestre. Giù le mani dalle nostre tradizioni! Buon sabato amici”.
Simona Amabene
Cinque sorelle, legate da un forte legame familiare e spirituale, hanno risposto alla stessa chiamata:…
Quest'anno ancora più sentitamente preghiamo la Novena alla Madonna di Medjugorje, in risposta all'invito della…
Patrono della città toscana, san Ranieri di Pisa dopo una prima parte della sua vita…
Meditiamo il Vangelo del 17 giugno 2025, iniziando la giornata con una profonda riflessione sulla…
Il Martedì è il giorno della devozione agli Angeli e ai Santi. Rendiamo onore a…
“Vieni in mio aiuto”. Eleviamo la nostra preghiera della sera di oggi Lunedì chiedendo al…