Le 5 Guarigioni che ricevo durante la Messa: 2Guarigione

 

Padre-PioLA SECONDA GUARIGIONE

La seconda guarigione è quella della mente e questa avviene durante la proclamazione della Parola di Dio cioè nella lettura del Vangelo e anche delle epistole, delle lettere dell’Antico e del Nuovo Testamento divenendo parte integrante della liturgia della Parola.
Cosa avviene? Quale guarigione avviene? Quale fenomeno avviene? Lì, cari amici, mica ascoltiamo una parola che sappiamo già! Di solito si ascolta un po’ distrattamente….. come viene letta non ne parliamo… ma appunto un po’ perché già si sanno, un po’ perché chi legge non legge con vera proprietà ….si fa un po’ fatica a stare attenti; forse è una parte un po’ impegnativa, comunque QUI avviene una guarigione della mente, mentre ascoltiamo, se ascoltiamo con attenzione, degnamente, come bambini che stanno con la bocca aperta. 
“Apri la tua bocca, la voglio riempire” dice il Salmo ! …. In questo momento…. cosa succede? Ci viene detta la Parola di Verità: è un lavaggio, anche questo, un lavaggio della mente, però! Che ci libera dal mondo della menzogna, che ci libera dai falsi messaggi, da tutto quello che abbiamo ascoltato precedentemente. Da tutte quelle parole che ci vengono dal mondo e che NON corrispondono a verità! Ci mette il pensiero di Dio. Ecco il trapianto che avviene: ci mette il Pensiero di Dio ! 
Il lettore, quando proclama la Parola, dice: “Adesso vi dico la Verità” . Qui parliamo di Uno, Gesù, che ha detto di Sè Stesso: “Io sono la Verità!”. “Io, Signore, credo che Tu Sei La Verità, anche se la Parola che sto ascoltando adesso mi sembra un po’ difficile: La Parola di Dio ti toglie dall’imperio dei falsi maestri che pullulano oggi nel mondo, in particolare nel mondo dei “mass-media”, televisivi, etc. falsi, falsi maestri! I quali ci dicono, appunto, le loro verità, che sono false. 
Allora noi portiamo tutto il nostro essere davanti al Signore e diciamo: “Signore, adesso che il mio cuore è purificato, che la mia anima è guarita, toccami anche la mente! Tocca il mio cervello” …. Guardate che tutto parte dalla testa, eh! Le idee, che sono in noi, le decisioni che prendiamo, sono decisioni che vengono dopo aver appunto accolto una verità ….e poi agisco secondo quella verità che mi può aver detto il giornale, che mi può aver detto il salotto televisivo …. che il Signore l’abbia in gloria! 
Quelle parole, se non sono falsità certamente non sono la Parola di Dio !!! Quindi ci liberiamo dal “secondo me”, ci liberiamo dal parere individuale, personale. Perché noi abbiamo TANTE idee sbagliate, guardate! Anche se frequentiamo i Sacramenti, rispettiamo la Chiesa, etc. …. abbiamo a volte delle idee, dei pensieri, che non sono conformi alla verità! 
Ad OGNI Messa ecco che il cervello viene estratto dalla nostra calotta cranica e viene immerso nella Verità perché i pensieri di Dio vengano nella nostra testa. Guardate, ad ogni Messa c’è una Parola diversa, oggi l’Una, domani l’Altra. Chi va alla Messa tutti i giorni riceve questa, come dire, purificazione-guarigione continuamente. E comincia allora a pensare secondo Dio. 
Come dice anche S. Paolo nella lettera ai Corinzi: “Noi pensiamo secondo Dio”. Noi abbiamo il pensiero di Dio, addirittura!!! Questa Parola di Gesù riscalda il cuore come ai due discepoli di Emmaus! “Non ci ardeva forse il cuore nel petto mentre ascoltavamo questo Viandante che ci parlava così bene?”. Di cosa parlava il Viandante? Parlava delle Scritture. Aveva fatto una lettura a memoria, camminando, e poi aveva fatto l’omelia cioè la spiegazione dei testi. 
Ovviamente il Viandante era Gesù, la Sapienza incarnata, ci credo che avesse loro scaldato il cuore! Ma credete forse che Gesù non parli più? Credete forse che, dopo Emmaus, abbia detto “Adesso mi ritiro?” Ma no! Dio continua a parlare! Nei testi! Nella predicazione! Questa Parola di Dio demolisce le nostre resistenze! 
Questo è allora come dobbiamo atteggiarci, quando ci sediamo all’ascolto: “Parla, Signore, che il Tuo servo Ti ascolta!”. Possibilmente senza foglietto!!! Le letture non sono da leggere: sono da ascoltare!!! E speriamo che le legga bene, chi le legge! 
Ma questa Parola è che io sono lì tranquillo e ascolto. E a volte mi basta captare una Parola. 
E’ abbondante, l’ascolto della Messa domenicale! Perché abbiamo la Prima Lettura, c’è il Salmo, c’è la Seconda Lettura, c’è il Vangelo: quanta roba! Allora io ricerco, in quelle parole che vengono dette, quella parola che può essere per me. Avete presente la parabola del seminatore? Il seminatore semina molto e alcune cadono sul terreno buono, altre in un terreno meno buono. Io devo solo preparare il mio terreno. E quando ho preparato il terreno ascolto avidamente cosa succede. 
Quella parola che viene detta, se mi colpisce, ecco: la prendo! E la custodisco. 
E dico: “Ecco, Signore, questa Parola è per me. Questa è la Verità. Questo sei Tu, riconosco la Tua voce perché Tu hai detto: ‘Le pecore’ (nel Vangelo di Giovanni) ‘riconoscono la voce del Pastore’ “. 
Poi, questa guarigione, può scaturire naturalmente anche nell’omelia e qui, nell’omelia, casca l’asino, il cavallo e il cammello e tutto il resto! Perché io qui ho un libro interessante, è un libro sulle omelie. Pensate come si intitolano: 1) “La predica: tormento dei fedeli!” 
2) “Come difenderci dalle prediche!”. E in questo secondo, che si intitola “Come difenderci dalle prediche”, il sottotitolo precisa: “E da che pulpito!”. 
E’ un libro di un simpatico giornalista, Roberto Beretta, il quale ha preparato, proprio pensando anche all’importanza che ha la spiegazione della Parola di Dio … e che tante volte si scontra sul fatto che un sacerdote, per testimoniare … ti fa un po’ addormentare. 
O non riesce, come dire, a entrare bene nel testo; interpreta male, o la fa troppo lunga, o fa discorsi che non c’entrano. E in effetti è la parte, se si vuole, un po’ più complicata. 
Perché il sacerdote che spiega, nell’omelia, la Parola di Dio deve parlare col cuore, deve parlare cuore a cuore, ma deve essere BREVE. 
Il titolo di questo libro, infatti, è un po’ provocatorio: “Da che pulpito: come difendersi dalle prediche!”. Bello, simpatico. In un capitolo dice: “Il prete è meglio se ha un’amante!”. NON SCANDALIZZATEVI perché è ovvio che qui si parla di un testo assolutamente bello e ortodosso… e adesso vi dico di quale amante si parla! Dice questo autore, Roberto Beretta: “Se dovessimo cercare un paragone adatto al ruolo del predicatore, forse quello che è giusto è quello che rimanda all’immagine dell’innamorato. 
Che ogni domenica, in cinque minuti, spiega e rispiega ad altri amanti, come e perché lui personalmente è stato preso da quel messaggio che ha appena letto. Che cosa lo ha catturato vitalmente nel Vangelo. Come mai si è fatto convincere così profondamente da Gesù di Nazareth”. 
E commenta questo autore: “Certo, ci può essere il rischio che, talvolta, esca dalle righe nel dipingere l’oggetto del suo amore esagerando, come capita, appunto, a tutti gli amanti; però niente di più e nulla di meno è la predica che noi laici, stanchi di parole senza cuore, vorremmo finalmente sentire”. 
Quello della predica è un lungo discorso che adesso non posso fare; in effetti sarebbe bene insegnare ai sacerdoti a tenere un giusto modo di commentare la Parola del Signore, però anche quel sacerdote che può essere meno dotato… noi non sappiamo lo Spirito Santo che azione può avere nel momento in cui quel sacerdote è sull’Altare e parla in nome di Gesù! 
Io ora vi racconto un episodio che realmente è successo, me l’ha raccontato un amico sacerdote di Modena il quale un giorno mi disse: “Mi è successo che una volta ero in sacrestia, finita la Messa, e mi stavo togliendo i paramenti; in quel mentre è arrivato un signore che mi disse: ‘Senta, Padre, io la voglio ringraziare perché io vengo sempre alla Messa dove c’è lei e devo dire che un paio di mesi fa o tre mesi fa ho ascoltato una sua parola che lei ha detto durante un’omelia …e quella lì mi ha cambiato l’esistenza!’ 
Il sacerdote di Modena ha esclamato: ‘Son contento! Ringraziamo il Signore che si è servito di me, povero e umile strumento, per convertirla!’. E questo appunto ringrazia, fa per andar via ma il sacerdote lo trattiene: ‘Scusi la domanda, una curiosità: ma qual è la parola che le ho detto e che l’ha così convinta ed entusiasmato tanto da cambiare vita?’. 
E questo gli ha risposto: ‘Lei, durante l’omelia, ha detto questa frase: “Alla domenica bisogna andare a Messa!”. Il sacerdote è rimasto anche un po’ deluso: ‘Pensavo una frase più brillante, dopo tanti studi di Sacra Scrittura! Dire che la domenica bisogna andare a Messa è la frase più normale e più comune!’ …. però mi faceva ‘sta riflessione: 
‘Vedi, io non mi rendevo conto di aver parlato dell’importanza di andare a Messa la domenica … 
Ma si vede che in quel momento lo Spirito Santo ha come preso questa mia Parola, uscita dalla bocca, e l’ha scagliata come una saetta nel cuore di quest’uomo che, forse, non era mai andato a Messa, era entrato lì e se ne stava in fondo, magari a dire una mezza preghiera … ma ascoltando questa parola è rimasto trafitto. Ecco, come se il Signore avesse parlato solo per lui! E allora s’è confessato e da quel momento, tutte le sante domeniche, eccolo lì a vivere il Sacramento Eucaristico!’. 
Vedete? Questo esempio serve per dire come anche quello che può sembrare una parola solita, o sbiadita, o normale, quando viene presa dallo Spirito infiammato, ENTRA nei cuori. 
Come ascoltare allora la predicazione, l’omelia? Ascoltarla così, con la bocca aperta, con attenzione, cercando di cogliere quella parola che magari non avevamo compreso dalle Scritture. E’ un seme che entra nel nostro cuore: la guarigione del nostro intelletto. La guarigione della mente.

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