Quando Gesù arriva al nostro cuore, lasciamoci stupire da lui e non lo rifiutiamo, facendolo soffrire: lui ha apparenze umili e sincere, da riconoscere.
Vieni, e fa’ risplendere il tuo volto su di noi,
o Signore, che siedi nei cieli,
e noi saremo salvi. (Cfr. Sal 79,4.2)
Elia ritornerà.
Dal libro di Siracide
Sir 48,1-4.9-11
In quei giorni, sorse Elìa profeta, come un fuoco;
la sua parola bruciava come fiaccola.
Egli fece venire su di loro la carestia
e con zelo li ridusse a pochi.
Per la parola del Signore chiuse il cielo
e così fece scendere per tre volte il fuoco.
Come ti rendesti glorioso, Elìa, con i tuoi prodigi!
E chi può vantarsi di esserti uguale?
Tu sei stato assunto in un turbine di fuoco,
su un carro di cavalli di fuoco;
tu sei stato designato a rimproverare i tempi futuri,
per placare l’ira prima che divampi,
per ricondurre il cuore del padre verso il figlio
e ristabilire le tribù di Giacobbe.
Beati coloro che ti hanno visto
e si sono addormentati nell’amore.
Parola di Dio
R. Fa’ splendere il tuo volto, Signore, e noi saremo salvi.Tu, pastore d’Israele, ascolta.
Sia la tua mano sull’uomo della tua destra,
sul figlio dell’uomo che per te hai reso forte.
Da te mai più ci allontaneremo,
facci rivivere e noi invocheremo il tuo nome. R.
Elia è già venuto, e non l’hanno riconosciuto.
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 17,10-13
Mentre scendevano dal monte, i discepoli domandarono a Gesù: «Perché dunque gli scribi dicono che prima deve venire Elìa?».
Ed egli rispose: «Sì, verrà Elìa e ristabilirà ogni cosa. Ma io vi dico: Elìa è già venuto e non l’hanno riconosciuto; anzi, hanno fatto di lui quello che hanno voluto. Così anche il Figlio dell’uomo dovrà soffrire per opera loro».
Allora i discepoli compresero che egli parlava loro di Giovanni il Battista.
Parola del Signore.
Secondo la tradizione ebraica, il Profeta Elia sarebbe dovuto ritornare prima dell’ultimo giorno, a riconciliare l’uomo con Dio. Eppure, dice Gesù, “Elia” è già in qualche modo tornato, nella persona di Giovanni il Battista: seppure siano due persone diverse, Giovanni il Battista come Elia ha cercato di annunciare la venuta di Dio e riconciliare il popolo con Lui, preparandogli la strada. Eppure la predicazione del Battista non è stata riconosciuta. Questo perché a volte si stenta a riconoscere la grandezza delle opere di Dio, per via dell’apparenza umile che Lui predilige per manifestarsi. Dio sceglie sempre i piccoli: Giovanni era vestito di una rozza tunica di peli di cammello e si cibava di cavallette e miele selvatico, vivendo nella totale povertà.
Agisce così Dio attraverso gli umili, mentre invece l’aspettativa dell’uomo verso cose grandi, maestose, di miracoli, di manifestazioni e risoluzioni semplici, cozza con il suo operato, che agisce nella fede e nell’adesione del cuore, più che nella ragione o nelle evidenze che non hanno bisogno di credere nulla.
“Non lodare un uomo per la sua bellezza e non detestare un uomo per il suo aspetto. L’ape è piccola tra gli esseri alati, ma il suo prodotto è il migliore fra le cose dolci. Non ti vantare per le vesti che indossi e non insuperbirti nel giorno della gloria, perché stupende sono le opere del Signore, eppure esse sono nascoste agli uomini“ (Sir 11, 2-4).
Ecco come le apparenze umili di Gesù e dei suoi sono di grande ostacolo alla predicazione, insieme al fatto che, nella semplicità del Vangelo, Gesù sarà “segno di contraddizione perché siano svelati i pensieri di molti“ (Luca 2, 34). Proprio per motivi come questi, Gesù “dovrà soffrire”, cioè sarà crocefisso.
Lasciamoci sconvolgere e stupire da Gesù, che venga a toccare il nostro cuore stanco a ridargli forza, e che non trovi mai da parte di esso un rifiuto che lo farebbe soffrire ancora.
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