Sentirsi curati, essere amati ed accompagnati. Sono queste le medicine più importanti indicate dal Papa nel discorso rivolto ai piccoli pazienti, alle loro famiglie e al personale dell’Ospedale pediatrico Federico Gómez di Città del Messico, una preziosa struttura che ogni anno cura molti bambini, affetti da tumori e da malformazioni congenite. Molto importante – ha detto il santo Padre – è anche una insostituibile cura che ha definito “affettoterapia”. Il servizio di Amedeo Lomonaco:
Il rintocco della campana, suonata da due bambini guariti dal cancro proprio per suggellare la loro vittoria contro la malattia, e il canto dell’Ave Maria intonata da una giovane paziente sono alcuni dei suoni che hanno scandito l’incontro di Papa Francesco con 36 bambini e la visita nel reparto oncologico. L’emozione scolpita negli occhi, nei sorrisi e nei volti dei bambini si è riflessa nello sguardo amorevole di Papa Francesco, colmo di gratitudine:
“Gracias por el cariño que tienen en recibirme…
Grazie per l’affetto che avete nell’accogliermi; grazie – ha detto il Santo Padre – perché vedo l’affetto con cui siete curati e accompagnati. Grazie per lo sforzo di tanti che stanno facendo del loro meglio perché possiate riprendervi presto. E’ così importante sentirsi curati e accompagnati, sentirsi amati e sapere che state cercando il modo migliore di curarci; per tutte queste persone dico: grazie”.
Alla gratitudine – ha detto poi il Pontefice – si aggiunge il desiderio di benedire:
“Quiero bendecirlos…
Papa Francesco ha infine chiesto ai bambini di chiudere gli occhi e aprire i loro cuori alla Vergine di Guadalupe:
“Tenemos a nuestra Madre…
Abbiamo la nostra Madre: chiediamole di offrirci al suo Figlio Gesù. Chiudiamo gli occhi e domandiamole quello che il nostro cuore oggi desidera”.