Una profonda riflessione va fatta sul ruolo della televisione nell’educazione dei nostri figli, ma per capire meglio dobbiamo analizzare come il tenore di vita dei nostri ragazzi si notevolmente cambiato rispetto alle generazioni precedenti. Questo grazie al notevole sviluppo fatto nel campo della tecnologia della scienza e in quello della comunicazione, Questi enormi progressi però non sono andati di pari passo con lo sviluppo morale e comportamentale delle per
Immaginando di scattare una fotografia della società dei Paesi così detti sviluppati possiamo notare alcune caratteristiche peculiari: allo straordinario progresso tecnologico e scientifico a cui assistiamo e che ha portato notevoli benefici nella vita di tutti i giorni, non corrisponde un pari impegno sul piano dello sviluppo morale e del comportamento delle persone.
Rispetto al passato, i nostri figli godono di migliori condizioni di vita: l’abbigliamento e l’alimentazione sono più ricchi e curati, così come sono molto migliorate le condizioni igienico-sanitarie e le possibilità di frequentare le scuole migliori. Tuttavia, a causa delle condizioni attuali del lavoro, i genitori sono di solito assenti fino a sera e, mancando spesso fratelli e compagni con cui giocare, i bambini sono il più delle volte soli.
Sovente stanchi e preoccupati, i genitori ricoprono il bambino di regali evitandogli fatiche e frustrazioni e, spinti dalla moda, lo riempiono di giocattoli sofisticati e costosi, tanto che fin dalla più tenera età tablet, pc e televisione sono a sua disposizione, spesso senza valutarne prudentemente le conseguenze. Infine, spinti da una cultura in cui l’emotivismo spadroneggia, i genitori proteggono i figli con una indulgenza eccessiva, tanto che si parla di ”famiglia affettiva”, e tale protezione riguarda quasi esclusivamente l’ambito fisico piuttosto che quello morale e quello psicologico, fondamentali per crescere maturi e autonomi.
IL RUOLO DELLA TV
USARE SENZA FARSI DOMINARE
Quando i bambini sono piccoli è utile limitare il tempo da passare davanti al piccolo schermo e anche selezionare programmi adatti per evitare l’assuefazione emotiva, che fra l’altro crea dipendenza. Il bisogno profondo del bambino è psicologico e non materiale: egli cerca in sostanza la disponibilità dell’adulto e il gioco in libertà in compagnia dei coetanei. Quindi è importante non perdere l’abitudine di raccontare storie e leggere libri insieme. In questo modo, oltre a sviluppare fantasia e capacità di riflessione, si farà sperimentare al figlio che papà e mamma, anche se indaffarati, hanno a cuore soprattutto lui.
L’IMPORTANZA DEL GIOCO
Inoltre occorre sapere che il gioco è lo specchio della personalità nascente del figlio e mezzo per conoscerlo meglio in termini di attitudini, caratteristiche personali e bisogni. Osservando il proprio figlio che gioca il genitore può desumere come interpreta il mondo, quali interessi ha o quali paure lo affliggono. Il gioco ha infatti anche una funzione catartica e compensatoria, che aiuta a liberarsi delle sofferenze interiori di cui il bambino non sa parlare perché non ha ancora il pensiero riflessivo.
Il gioco è anche mezzo privilegiato di socializzazione e incontro. Il gioco è, quindi, una istanza educativa urgente per il nostro tempo e il contatto con il reale e con la natura non può essere sostituito dalla mediazione di una immagine su uno schermo.
Fonte: bastabugie .it
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