La testimonianza di Giovanna: “Ho incontrato Gesù in ospedale”

La testimonianza di Giovanna: "Ho incontrato Gesù in ospedale"
Corsia d’ospedale

Sono numerose le testimonianze di fedeli che nel momento di maggior bisogno si affidano alla preghiera e, grazie a quella intensa devozione, riescono ad incontrare Gesù sotto ogni sua forma, sia essa un miracolo, una guarigione, un evento inatteso o una visione. Di seguito vi riportiamo la testimonianza di Giovanna, una redattrice che scrive di un incontro inatteso in ospedale per ‘L’Eco di Caserta‘.

Il racconto di Giovanna comincia in una corsia d’ospedale, il padre è ricoverato e le sue condizioni sono ancora incerte, lei attende con speranza, ma l’attesa si fa lunga ed i pensieri si accavallano nella sua testa. Mentre un turbinio di emozioni e pensieri si confonde nel suo profondo, ecco che appare un uomo in abito talare che le passa davanti senza guardarla, lei rimane stupita da quell’assenza di considerazione, ma poco dopo torna assorta nei suoi pensieri e dimentica che il parroco le è passato davanti.

L’attesa in corsia e l’incontro con Gesù-Aldo

Passa ancora qualche minuto ed il sacerdote torna indietro, questa volta è Giovanna che non se ne avvede, ma il parroco punta verso la sua direzione per parlarle e le dice: “Ciao Giovanna”, ed i due cominciano a parlare del più e del meno. Dopo qualche minuto di conversazione la donna chiede al sacerdote il suo nome, aveva un aspetto noto ma non ricordava il momento in cui lo aveva conosciuto, e questo le risponde: “Mi chiamo GesuAldo. Il mio nome vero, però, è Gesù. Quando sono stato battezzato mia mamma così voleva chiamarmi ma il prete le disse che non era il caso e le propose di aggiungere Aldo”.

Mentre i due camminano per la corsia dell’ospedale, Gesù-Aldo dona un’immagine della Madonna di Lourdes a Giovanna, questa la guarda e dice al sacerdote di non essere mai stata al santuario e questo le racconta di come Lourdes gli abbia cambiato la vita, quindi aggiunge: “Aspetta, ti do il mio numero. Se vorrai venire a Lourdes, chiamami e se organizzo un gruppo vieni con noi. Sono quarantatrè anni che vado. Da quando ero un ragazzo”. I due si lasciano all’ingresso della cappella dell’ospedale e Giovanna, spinta da quella conversazione si rimette a pregare, quindi prima che cominci la Messa torna indietro e rincontra nuovamente il parroco.

Appena la vede, padre Gesualdo le dice: “Giovanna, il mio numero ce l’hai. Considera che è attivo ventiquattro ore su ventiquattro. Se hai bisogno chiamami”. Rincuorata da quel supporto inatteso, la donna torna in sala d’attesa dove incontra casualmente un dottore che le chiede: “Lei perché è qui?”, quindi quando lei le spiega il motivo della sua presenza questo le dice: “Non si preoccupi, vado ad informarmi” e dopo qualche minuto torna con un’infermiera alla quale dice: “Qualsiasi cosa ti chieda questa ragazza, mettiti a disposizione”. Un episodio di altruismo semplice che da la misura di quanto la vita possa essere sorprendente nelle piccole cose quotidiane.

Luca Scapatello

Impostazioni privacy