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La solidarietà non è un Optional

 

 

SEGNI IMPORTANTI DI SOLIDARIETÀ

 

 

 

La grande città sembra diradare anche i rapporti umani. Ci abitua a “non dar retta” agli altri, tanto che spesso non abbiamo proprio idea di chi abiti nel nostro stesso quartiere, ne chi siano veramente i condomini dell’edificio in cui abitiamo.

Non sappiamo nulla di loro, non ci interessiamo alle loro vite, alle loro problematiche e la cosa è reciproca. La facilità di allontanare l’estraneo dilaga, senza pensare che è proprio dalla conoscenza che si impara a scegliere ciò che è opportuno fare, chi è meglio frequentare.

Sappiamo tutti che ci sono persone che da anni incontriamo ogni giorno e con cui scambiamo un fugace saluto di cortesia, ma ci basta? Non stiamo forse perdendo in umanità?

Una singolare iniziativa, sorta a Bologna, da segno di voler proprio rivalutare i rapporti umani, ricominciando da quelli coi vicini di casa.

Esiste già da qualche anno e si chiama “Social street” un progetto che si svolge in via Fondazza, nato per andare incontro alle esigente dei conoscenti, per socializzare e prendersi cura l’uno dell’altro, coltivando la fiducia con quelle stesse persone che si vedono quotidianamente.

L’ideatore del gruppo è il signor Federico Bastiani, che, senza alcun investimento, ha creato un sito e delle funzioni geolocalizzanti, un pagina Facebook e un gruppo  chiamato i “residenti in via fondazza” (fondazziani).

Il gruppo così si scambia informazioni utili e condivide esperienze di quartiere, come trovare una lavanderia, una scuola adatta a certe esigenze, la palestra più attrezzata o conveniente …

I fondazziani si danno una mano, in caso di trasloco o si regalano il cibo, in caso si parta per una vacanza e sia avanzato e non si vuole sprecarlo. Si coalizzano per avvisare di piccoli furti o di gente poco raccomandabile avvistata in zona, si prestano o si rivendono oggetti usati, che potrebbero servire a qualcun altro.

Organizzano inoltre “social birthday” e altri eventi, alfine di incontrare gli altri e approfondire i rapporti interpersonali. Ogni attività, ogni iniziativa si svolge nella più serena partecipazione e sembra far rivivere le atmosfere dei piccoli paesi, dove il vicino è ancora un membro di una famiglia allargata, quella della comunità.

Un plauso al signor Bastiani ed alla sua ben augurale proposta, di cui, tempo fa, ha parlato anche il Tg 1. Speriamo che la sua idea diventi contagiosa e si allarghi ad ogni quartiere, di ogni città.

 

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