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La Resurrezione non è solo un racconto ma è Storia Reale!

Per decenni, studiosi di varia cultura e Credo, hanno indagato sull’esistenza di Gesù, come personaggio storico, arrivando, poi, ad un qualche accordo.

Moltissimo si è discusso sull’evento della Resurrezione, che rappresenta una vera e propria svolta, anche nella concezione dell’epoca dei fatti biblici. Per ciò che si conosceva allora e per i mezzi d’indagine a disposizione, non si trova nessun motivo per ritenerla inventata. Infatti, gli stessi Vangeli, pur parlando di altre resurrezioni (come quella di Lazzaro, ad esempio), attestano che esse fossero avvenute per permettere nuovamente una vita terrena. Quella di Gesù, invece, fu una Resurrezione di altro genere, che trasformava il suo copro corruttibile, in uno, purificato dal peccato e vincitore contro di esso, pronto per tornare alla presenza del Padre celeste.

La tradizione ebraica non aveva mai parlato di un fatto del genere, per cui non c’è ragione per ritenerlo invento, dal momento che esso doveva servire proprio a dimostrare la veridicità del Messia che gli Ebrei attendevano.

Per la stessa ragione consideriamo che, all’epoca di Gesù, il giudizio del Sinedrio (il supremo tribunale) era ritenuto come il giudizio di Dio. Beh, esso sentenziò che Gesù fosse un bestemmiatore, mentre un gruppetto di giudei (pochi pescatori, non uomini eruditi) e qualche donna (ritenute di poco conto) vi si opponeva fortemente, pur di continuare, fino alla morte, a parlare del Cristo.  

Sappiamo che ciò accadde solo dopo la Resurrezione, dopo che qualcosa li ebbe trasformati, da timorosi quali erano. Essi, inoltre, attestarono che il giorno sacro al Signore sarebbe stato, non più il sabato (come ritenevano gli Ebrei), ma la domenica, il giorno della Resurrezione di Gesù.

Nulla di queste cose erano state annunciate dal Vecchio Testamento, perché allora diffonderle, se non avessero assistito alle conseguenze della Resurrezione, ossia alla manifestazione del Risorto, come attesta, invece, il Nuovo Testamento?

La questione ancora discussa, da studiosi ed esperti, è quella del Sepolcro vuoto. Ma, a dissipare ogni dubbio, arriva una semplice considerazione: se il Santo Sepolcro non fosse stato vuoto, le autorità dell’epoca lo avrebbero urlato ai quattro venti, nel clima anti-cristiano che, da li a qualche secolo, si sarebbe scagliato contro i nostri Apostoli e i loro seguaci. Se ne deduce, pertanto, che proprio non hanno potuto affermare che li ci fosse un corpo. Rimane, dunque, solo da dissipare la diceria secondo cui sarebbe stato trafugato e nascosto dagli stessi Apostoli.

Da chi? Da quelli tanto impauriti, da non osare nemmeno uscire di casa, dopo averlo visto in croce? Da quelli che avevano persino rinnegato di averlo mia incontrato?

In quel momento, e fino alla Pentecoste, essi (come si sa) non avrebbero avuto il coraggio di mostrarsi; perché rubare il copro e sfidare le autorità? Non avevano né motivo, né intenzione di farlo.

Paolo

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