La profezia della Madonna di Kibeho sui genocidi in Ruanda

La profezia della Madonna di Kibeho sui genocidi in Ruanda
( Madonna di Kibeho/Getty Images)

Contemporaneamente alle apparizioni di Medjugorje, in Africa, più precisamente a Kibeho (Ruanda) la Madre Celeste è apparsa dal 1981 al 1989 a tre piccole veggenti: Alphonsine, Natalie e Marie Claire. Le apparizioni nel Paese centro africano ebbero un risalto eccezionale, sia perché era la prima apparizione mariana nel continente nero, sia perché a 13 anni di distanza assunsero un valore profetico: tra il 1994 ed 1995 ci fu una sanguinosa guerra civile macchiata anche da genocidi.

La profezia della Madonna di Kibeho: le lotte intestine tra Hutu e Tutsi

Il Ruanda è stato da sempre abitato dalla tribù Hutu, una popolazione pacifica di agricoltori, ma prima della colonizzazione europea aveva visto l’arrivo della popolazione Tutsi (una tribù di guerrieri) dal nord che, dopo aver vinto la minima resistenza dei locali, si è imposta al potere fino al XIX secolo. In epoca coloniale, il Ruanda è stato assegnato alla Germania, ma dopo la sconfitta nella prima guerra mondiale il controllo del Paese africano è passato al Belgio. Proprio i belgi attuarono l’introduzione della religione cattolica battezzando tutti i Tutsi, i quali divennero funzionari del protettorato belga.

Nel 1962 il Ruanda ottenne l’indipendenza e venne fondata la prima Repubblica, guidata sempre dalla popolazione Tutsi. Proprio in quel periodo cominciarono le prime lotte intestine che ebbero come risultato una prima guerra civile ed un colpo di stato che portò al potere la popolazione Hutu.

La profezia della Madonna di Kibeho: il messaggio alle veggenti

L’apparizione della Madonna in un Paese segnato da divergenze sociali così profonde è un messaggio alla popolazione africana che lo abitava, ma al tempo stesso era un messaggio rivolto a tutto il mondo a tutti quei paesi in cui le differenze minime venivano innalzate al punto da diventare ostacoli insormontabili e fonte di odio immotivato.

Se c’è un messaggio tra quelli consegnati alle tre veggenti che preannuncia il futuro genocidio del ’94-’95 è quello consegnato a Natalie nel 1982 in cui la Beata Vergine dice: “Il mondo va assai male, e se voi non fate nulla per pentirvi e per rinunciare ai vostri peccati, guai a voi! E’ proprio questo che continua a farmi male, perché io voglio liberarvi da un baratro perché voi non vi cadiate, ma voi rifiutate. Raddoppiate quindi lo zelo, figlia mia, per la preghiera in favore del mondo, affinché i peccati diminuiscano e siano perdonati a coloro che lo desiderano. Come potrei io essere contenta, allorché vedo i miei figli prendersi gioco di me ed essere sul punto di cadere in un abisso e di perdersi? Sono venuta da voi per comunicarvi un messaggio che vi richiama quello che avete dimenticato: ma voi rifiutate di accoglierlo. Da allora io soffro molto, ma so sopportare tutto con pazienza”.

Queste frasi che a primo acchito possono sembrare generiche, in realtà sono un monito a superare le divergenze e ad accogliere il prossimo, come richiesto dalla religione cattolica, prima che questo odio covato, questo peccato, conduca la popolazione ruandese nel baratro. Sebbene le apparizioni ebbero una risonanza mediatica e vennero tenute in considerazione anche dalla Santa Sede, questo non fu sufficiente ad evitare quanto accaduto a metà anni novanta e a scongiurare la morte di 4 milioni di persone.

Luca Scapatello

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