La pranoterapia NON è un carisma dello Spirito Santo!

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La pranoterapia dal un punto di vista Cristiano.

La pranoterapia è una pratica del “magnetismo animale”, condannato dal Sant’Uffizio con i decreti del 3 giungo 1840 (“l’uso del magnetismo non è cosa lecita”) e del 28 luglio (“sarebbe però un errore assolutamente colpevole ed eretico fare ricorso a principi e processi di indole puramente naturale al fine di ottenere cose ed effetti veramente soprannaturali in vista di spiegarli in modo naturale” cioè “violazione preternaturale del principio di causalità” (cfr. Pio IX, 4 agosto 1856). Il documento dell’ufficio nazionale della CEI per la pastorale della sanità “Le istituzioni sanitarie cattoliche in Italia: identità e ruolo” (2000) al n°10 afferma: “l’emergere delle cosiddette medicine non convenzionali. pranoterapia, reiki, shiatzu, ecc. bisogna rilevare innanzitutto la possibilità di un eventuale danno per il paziente che vi si sottoponga, abbandonando al contempo una terapia più “tradizionale” ma di provata efficacia.

Il secondo, più delicato problema, anche di ordine pastorale per la Chiesa, riguarda il possibili coinvolgimento, da parte di alcune di esse, con filosofie orientali difficilmente compatibili con la fede cattolica e qualche volta persino accompagnate da pratiche occultistiche”. Un noto teologo, il card. Joseph Ratzinger in una intervista rilasciata nel 1999 al giornalista Ignazio Artizzu dal titolo “30 domande al cardinal Ratzinger”, afferma: “Il carisma delle guarigioni si manifesta in primo luogo in assenza totale di elementi di magia e si realizza in uno spirito di preghiera. Le guarigioni operate dal Signore e su suo mandato dagli apostoli sono espressione di preghiera. Non si usano mezzi o contesti spirituali alieni alla fede e alla ragione. I carismi a differenza dei poteri e dei fluidi vantati da queste persone (pranoterapeuti), si sottomettono alla verità e al potere di Dio e non introducono altri elementi.

(Pranoterapia e medicina alternativa) sono espressione di un terribile mondo sotterraneo.“. Il “fine non giustifica i mezzi” (CCC2117). Per quanto poi riguarda l’altra fonte di “ispirazione” della pranoterapia, il Tantrismo (=magia sessuale trasgressiva dell’Induismo e del Buddismo) trattasi di magia e quindi di “commercio con il demonio” che gli ebrei e i cristiani hanno sempre rifiutato e aborrito (cfr. Dt.18; At.19). Infatti i cristiani non possono accettare una pratica come ad esempio la pranoterapia che riduce Gesù a un “bodhisattva” (=spirito guida elevato), in cui Dio da Persona-Altro-Tu (Qualcuno) è ridotto a energia “manipolabile” e “apersonale” (qualcosa), il “prana”.

I cristiani non accettano la possibilità che la Rivelazione sia aperta e che la “pranoterapia” possa essere compimento e superamento del cristianesimo (cfr. CCC.27) perché solo Gesù è il “salvatore e mediatore universale” e solo “la Chiesa Cattolica è mediazione salvifica universale di salvezza” (cfr. DJ, n°4,22). I pranoterapeuti non danno gloria a Dio ma a se stessi; sono tutti simoniaci. I pranoterapeuti sviluppano un rapporto di dipendenza “patologica” con i loro “pazienti” facendo del “benessere psicofisico” l’idolo. I pranoterapeuti comunicano un rapporto con il divino magico e superstizioso sostituendo alla mediazione salvifica di Cristo e della Chiesa il contatto “diretto”. Il metodo di Gesù è quello di farci maturare nell’amore di gratuità e di donazione mentre la pranoterapia e le “tecniche spirituali” della New Age, che sono magia, solleticano la parte emozionale ed irrazionale. In questo modo la pranoterapia diventa un ostacolo allo Spirito Santo. Ma l’esperienza degli esorcisti è che coloro che dicono di avere “fluidi” e normalmente associati con essi “spiriti guida” perdono i loro “pseudocarismi” nel momento in cui rinunciano a satana e alle sue pompe.

I cristiani, poi, non riducono la preghiera ad un affondare in un impersonale atmosfera del divino, in un abisso senza volto, nella cancellazione panteistica dell’io ma ritengono che la vera liberazione e guarigione sia l’incontro con Dio-amore che “nella massima alterità crea la massima unità e fa diventare l’altro la ricchezza dell’unità” (papa Benedetto XVI) rimettendo il peccato, la vera lebbra dell’uomo. I carismi, se sono tali, devono sottomettersi ai pastori legittimi della Chiesa (CCC. 2117). Gesù ci manda ad “aprire gli occhi ai pagani perché passino dalle tenebre alla luce e dal potere di satana a Dio e ottengano remissione dei peccati e l’eredità in mezzo a coloro che sono stati santificati per la fede in me” (At.26) a evitare “la filosofia e i vuoti raggiri ispirati alla tradizione umana, secondo gli elementi del mondo e non secondo Cristo in [cui solo] abita corporalmente tutta la pienezza della divinità”. (Col. 2,7-9).

Papa Benedetto XVI e la pranoterapia

La pranoterapia NON è un carisma dello Spirito Santo!

“…D. La pranoterapia non è un dono di Dio. Tra le varie ramificazioni della New Age c’è la cosiddetta “medicina alternativa”, nella quale ha un posto importante la pranoterapia. Alcune persone affermano di possedere un fluido nelle mani che può curare i malati, e lo confondono con il carisma delle guarigioni…
R. (Papa Bendetto XVI): Il carisma delle guarigioni si manifesta in primo luogo nella assenza totale di elementi di magia e si realizza in uno spirito di preghiera. Le guarigioni operate dal Signore e su suo mandato dagli apostoli sono espressione di preghiera. Non si usano mezzi e contesti spirituali alieni dalla fede e dalla ragione. I carismi, a differenza dei poteri e dei fluidi vantati da queste persone, si sottomettono alla verità e al potere di Dio e non introducono altri elementi. Gli altri casi sono espressione di un terribile mondo sotterraneo, che – molto tempo piuttosto nascosto – oggi di nuovo, in una fase di ripaganizzazione, viene allo scoperto …” (30 domande al Cardinal Joseph Ratzinger, Intervista a cura di Ignazio Artizzu tratta dalla rivista “Una voce grida…” n°9 – marzo 1999.

La dimensione occulta della Pranoterapia

Spesso i pranoterapisti hanno collegamenti diretti o indiretti , nell’albero genealogico, occulti con la magia e lo spiritismo, cercando la “propria gloria” invece della gloria di Dio in Gesù, quella stessa gloria vissuta da San Pietro fin dagli albori della Chiesa che, dopo aver guarito un paralitico nel nome di Gesù, gli fece ancora e continuamente dire: “Stendi la mano perchè si compiano guarigioni, miracoli e prodigi nel nome del tuo santo servo Gesù” (Atti 4:30).
Pertanto il sottoporsi alla pranoterapia o il praticarla diventa un ostacolo allo Spirito Santo e la preghiera diventa una abitudine e il rapporto con il pranoterapeuta una dipendenza. Occorre ricordare che per il cristiano, “il fine non giustifica i mezzi” (cfr. CCC.2117), “nessun carisma dispensa dal riferirsi e sottomettersi ai Pastori della Chiesa ai quali spetta specialmente, non di estinguere lo Spirito, ma di esaminare tutto e di ritenere ciò che è buono, affinchè tutti i carismi nella loro diversità e complementarietà, cooperino alla utilità comune” (CCC.801). I “presunti fenomeni particolari” poi, possono avere diverse spiegazioni: 1)naturale (frode, scherzo, illusionismo); 2)diabolica; 3)soprannaturale-divina.

GLI INTERVENTI del MAGISTERO sul MAGNETISMO ANIMALE (mesmerismo)

La Chiesa parlando del “magnetismo animale”, parla apertamente di “tecniche”, cioè di processi o procedimenti naturali per penetrare nella dimensione del soprannaturale e scongiurare il rischio di uno sconfinamento nello spiritismo. Infatti grande era la tentazione di attribuire agli spiriti certi fenomeni emergenti nello “stato modificato di coscienza” tipico delle persone ipnotizzate.

Decreti del Sant’Uffizio: 1)decreto del 3 giugno 1840: “escluso ogni errore, superstizione, e implicita o esplicita invocazione del demonio, il solo fatto di usare mezzi fisici non è moralmente proibito” (riconosciuta alla scienza la sua autonomia); 2)quesito del Vescovo di Losanna al Sant’Uffizio circa l’uso del magnetismo con “sonnanbulismo magnetico” o “trance indotta” durante la quale si verificano fenomeni “paranormali” sconcertanti: “totale insensibilità del soggetto agli stimoli anche dolorosi proveniente dall’esterno”, “chiaroveggenza”, “lettura di un libro ad occhi chiusi o bendati”, “capacità di pronunciarsi sullo stato di saluto su una persona assente”, “conoscenza di cose occulte”; il Vescovo chiedeva se cautelati dalle intrommissioni diaboliche fosse lecito ricorrere al magnetismo considerato come arte ausiliare e supplementare rispetto alla medicina. Rispondeva il Sant’Uffizio:

“La Sacra Penitenzeria, dopo un esame ponderato del caso proposto, pensa che bisogna attenersi alla soluzione seguente: l’uso del magnetismo, come viene esposto dalla consultazione, non è cosa lecita”; 3)intervento del Sant’Uffizio del 28 luglio 1847: “Se si prende la cautela di escludere ogni adesione a dottrine erronee, ogni sortilegio, e ogni ricorso implicito o esplicito al demonio, l’uso del magnetismo, inteso come applicazione di speciali procedimenti fisici in se stessi onesti, non è vietato dalla morale cattolica, purchè colui o coloro che li usano non si propongono uno scopo illecito o comunque perverso. Sarebbe però un errore assolutamente colpevole ed eretico fare ricorso a principii e processi di indole puramente naturale al fine di ottenere cose ed effetti veramente soprannaturali in vista di spiegarli in modo naturale” (riconosciuta l’autonomia della scienza, si diffida la scienza dalla pretesa di raggiungere scopi estranei e sproporzionati (=raggiungere effetti soprannaturali con mezzi naturali)); 4)intervento del Sant’Uffizio del 26 luglio 1899, sull’uso dell’ipnotismo su fanciulli ammalati: “Se si tratta di fenomeni che certamente oltrepassano le forze naturali non è lecito procurarli; se la cosa è dubbia, si protesti dapprima di non voler assolutamente partecipare alla produzione di fatti preternaturali: a tale condizione il procedimento è tollerabile, purchè non vi sia pericolo di scandalo”;

Papa Pio IX in una lettera enciclica rivolta ai Vescovi il 4 agosto 1856, che riprende e cita i decreti del Sant’Uffizio, deplora che “un campo nuovo aperto alla scienza naturale” si sia trasformato “in uno strumento di superstizione” dove spicca l’evocazione delle anime dei defunti dove “la proporzione manca tra i mezzi fisici e i risultati conseguiti” (DS, 2823), segno, forse, dell’intervento di una causalità occulta e preternaturale.

http://www.cristianicattolici.net/pranoterapia-il-punto-di-vista-cattolico.html

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