
La perdita di una persona cara, come di un genitore (ma anche di un amico o di un conoscente a cui eravamo molto affezionati) è un dolore terribile, da cui non ci possiamo proteggere in alcun modo.
Capiterà, o è già capitato, a tutti noi e sentiremo, inevitabilmente, il disgregarsi, umanamente parlando, di quel nucleo familiare che ci dava serenità.
Se si tratta di un genitore, avvertiremo come la dissolvenza del nido in cui siamo cresciuti e ci sentivamo protetti.
In primo luogo, lo choc che deriva dalla perdita di quella persona ci farà sentire smarriti, abbandonati, avulsi dal mondo che, solo un attimo prima, ci sembrava un posto perfetto.
Ci sarà, poi, un momento in cui il dolore cederà il posto ad un senso di colpa, per non essere stati in grado di evitare quella sofferenza alla persona che tanto amavamo o per non aver detto o fatto alcune cose, che ora non potrà più ascoltare o condividere con noi.
Non mancheranno i momenti di rabbia assoluta e incontrollabile, perché non riusciremo ad accettare che siamo proprio noi i protagonisti di quella tragedia immane.
Per i momenti più desolanti, ecco una preghiera:
Signore, tu mi hai tolto la persona che mi era tanto cara in questo mondo.
Il solo conforto che provo nella sua perdita è che tu l’hai ricevuta nel seno della tua misericordia e ti degnerai un giorno di unirmi ad essa.
Se un resto di soddisfazione per le sue colpe la trattenessero ancora nelle pene e le impedisse di riunirsi a te, io ti offro a suo vantaggio tutte le mie preghiere e le mie opere buone e soprattutto la mia accettazione per questa perdita.
Tu hai preso, Signore, ciò che ti apparteneva.
Antonella Sanicanti