La lettera preoccupata di Fratel Biagio a Papa Francesco per la situazione nella Chiesa

Tante afflizioni animavano il cuore di questo piccolo ed umile uomo, anche quando le forze gli stavano venendo meno, le sue premure erano per la Chiesa.

Una lettera che Fratel Biagio ha scritto a Papa Francesco, nella quale ha espresso tutta la sua preoccupazione per la Chiesa. C’era qualcosa che non va, proprio tra i sacerdoti e i religiosi.

La lettera preoccupata di Fratel Biagio a Papa Francesco per la situazione nella Chiesa
Fratel Biagio e Papa Francesco – photo web source

Fratel Biagio aveva espresso tutte le sue preoccupazioni su carta e le aveva inviate al Santo Padre, esprimendo così tutto il suo amore filiale per la Madre Chiesa.

Le preoccupazioni espresse al Papa

Si identificava come “piccolo servo inutile”, ma nella sua vita ha fatto tanto. E ancora di più negli ultimi mesi, quando la malattia piano piano stava prendendo possesso del suo corpo. Fratel Biagio Conte è volato al cielo il 12 gennaio 2023 e la sua Palermo lo piange, perché ha perso uno dei suoi cari figli.

Il suo vivere da eremita, in povertà, dando attenzione agli ultimi, agli scartati dalla società, in un certo senso gli ha permesso di guardare, con occhio distaccato e lontano da ogni condizionamento, qual è l’attuale situazione della Chiesa e, in particolare, dei suoi sacerdoti, frati e delle sue religiose.

Profonda preoccupazione esprimeva Fratel Biagio, tanto che, lo scorso mese di ottobre, aveva deciso di scrivere una lettera a Papa Francesco.

La lettera di Fratel Biagio al Papa
Fratel Biagio Conte (photo web source)

La lettera di Fratel Biagio

Carissimo e amato papa Francesco…

Sono molto preoccupato perché la santa chiesa sta attraversando un momento difficile e sta subendo una forte umiliazione a causa di pastori, religiosi e religiose, che, chiamati dal buon Dio ad evangelizzare e a soccorrere le pecorelle sbandate e smarrite, a cui purtroppo non stanno dando il buon esempio, sono tentati e traviati dai peccati e dai vizi di ieri e di oggi.

Ma l’amato buon Gesù, che è il Buon Pastore, ci chiama e ci invita ad essere anche noi il buon esempio e ad essere “il buon sale della terra”; ma se perdiamo il sapore facendoci vincere dalle tentazioni saremo gettati e calpestati e così non saremo più il buon esempio ma il cattivo esempio.

E’ urgentissimo tutelare e prendersi cura della santa chiesa, aiutandola e rafforzandola soprattutto in una più forte e sana formazione vocazionale dei seminaristi nei seminari, nei conventi. Affinché potranno nascere forti e nuovi pastori, religiosi al servizio della chiesa e del nostro prossimo, capaci di donarsi per il bene di questa sofferta umanità” – scrive.

La lettera preoccupata di Fratel Biagio a Papa Francesco per la situazione nella Chiesa
L’incontro tra papa Francesco e Fratel Biagio – photo web source

L’invito alla prudenza

La sua preoccupazione, inoltre, guarda anche a ciascuno di noi: “Dice il buon Dio siate “buoni come le colombe, ma attenti come i serpenti”, siate prudenti soprattutto per il forte rischio dei profanatori che tentano di trasformare la casa di Dio in bancarelle e scambio valute, adeguandosi alle mode e agli scorretti costumi di oggi.

Le donne entrano in chiesa tutte scollate e seminude e partecipano alle sante messe, ai battesimi, alle comunioni, alle cresime e ai matrimoni anche la sposa si presenta tutta alla moda, cioè tutta scollata, trasformando così la casa di Dio, in una passerella di moda. Dice il buon Dio “aiutiamo, correggiamo e rimproveriamo chi è nell’errore e così sarà possibile la loro conversione per mezzo vostro, ma se non direte al peccatore-dice il buon Dio -che sta peccando ti caricherai il peccato degli altri’’.

Come si dice nella terra di Sicilia non facciamo gli omertosi cioè vediamo e non parliamo e non interveniamo”.

La lettera preoccupata di Fratel Biagio a Papa Francesco per la situazione nella Chiesa
photo web source

L’attenzione ai sacerdoti di oggi

Il suo sguardo si posa, poi, sui sacerdoti e sui religiosi, invitandoli a non abbandonare il loro abito: “Cari pastori, religiosi e religiose fate attenzione non spogliatevi della vostra preziosa veste di sacerdoti, togliendovi il crocifisso e il colletto bianco, vestendovi in borghese esponendovi così ai tanti pericoli, ai rapaci e agli avvoltoi. Siate prudenti alle negative dipendenze, alle sigarette, all’alcool, etc per essere di buon esempio e non di cattivo esempio.

Carissimi sacerdoti, religiose e religiosi non utilizzate il termine adesso vado in “vacanza” nelle spiagge delle isole mettendovi in costume in mezzo a tanto nudismo di donne e di uomini senza un contenimento. Non spendete più soldi per vacanze o svaghi, ma donate e donatevi ai poveri e a chi è in difficoltà. Ai religiosi non si addice la parola “vacanza” nelle spiagge ma “ritiro spirituale”, recandovi nel silenzio delle montagne, della natura come spesso si recava l’amico e fratello Gesù.

Carissimi sacerdoti, religiosi e religiose siate ferventi nella fede, nella speranza e nella carità in obbedienza e rispetto al nostro Santo Padre Papa Francesco che il buon Gesù ci ha donato e ai nostri Vescovi per costruire tutti insieme un mondo migliore di pace e di giustizia” – continua nella sua lettera.

La lettera preoccupata di Fratel Biagio a Papa Francesco per la situazione nella Chiesa
Fratel Bioagio a mensa col Papa – photo web source

La preghiera, sempre presente, per i suoi “superiori”

In ultimo, un pensiero proprio per Papa Francesco e per l’Arcivescovo di Palermo, Monsignor Lorefice: “Carissimo e amato Papa Francesco, coraggio, il buon Dio ti custodisca e ti dia sempre forza e salute per tutelare la santa chiesa e tutti i cittadini di questa ammalata società. Grazie Papa Francesco per il tuo prezioso operato verso i più deboli e più poveri.

Carissimo e amato Arcivescovo Corrado anche tu sei il nostro pastore donato alle pecorelle di questa città di Palermo. Carissimo Arcivescovo Corrado, coraggio, il buon Dio ti ha affidato una missione molto delicata di custodire la casa di Dio, la Cattedrale e tutte le chiese e il seminario. Grazie per il tuo operato e sostegno verso i più bisognosi, continua a pregare per tutti noi, anche noi preghiamo per te” – conclude.

Fino alla fine, Fratel Biagio ha sempre avuto a cuore la Chiesa, e per lei ha umilmente pregato sino alla fine dei suoi giorni.

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