La prima e fondamentale legge, richiamata in uno dei suoi innumerevoli discorsi da Giovanni Paolo II, è quella dell’amore di Dio e del prossimo. Il Santo Pontefice ci ha anche insegnato a seguire questa legge nel nostro cammino.
L’amore per Dio e per il prossimo sono due concetti che derivano da una stessa natura. Gesù si manifesta proprio attraverso il prossimo, ma sta a noi capire chi è il prossimo e come amarlo. Fortunatamente, però, la Madre Chiesa ci offre in dono personalità di grande valore, tanto che spesso esse vengono annoverate nella schiera dei Santi, che possono aiutarci nel nostro cammino di fede, offrendoci messaggi e consigli più che utili. In questo caso, a offrirci uno spunto di riflessione sulla legge dell’amore è il Santo Pontefice Giovanni Paolo II, che molto ha scritto e detto in merito a tante questioni, dalla sociale a quella caritatevole. Figura tra le più emblematiche del secolo scorso, Giovanni Paolo II ha sempre posto al centro delle sue riflessioni la tematica dell’amore, centrale nella spiritualità di ogni cristiano. Si tratta di un concetto che Wojtyla ha voluto sempre trasmettere con forza e determinazione. Vediamo insieme al Santo chi è il prossimo a cui si fa riferimento.
Per affrontare al meglio la tematica offerta dal Pontefice, è bene partire dalle sue parole. “Il prossimo è ogni essere umano, senza eccezioni. E’ inutile chiedere la sua nazionalità, la sua appartenenza sociale o religiosa. Se è nel bisogno, occorre venire in suo aiuto. Questo è quanto chiede la prima e la più grande legge divina, la legge dell’amore di Dio e del prossimo“. Questo discorso, da come apprendiamo, è stato rilasciato da Karol Wojtyla il 22 agosto del 1997, in occasione dell’omelia per la beatificazione dello storico e apologista francese Federico Ozanam, cofondatore della Società di San Vincenzo de’ Paoli.
La riflessione di Giovanni Paolo II sull’amore verso Dio e verso il prossimo è profonda. Il prossimo, come ci insegna il Santo, è in ognuno di noi e questo è un concetto che ci porta a riflette sull’universalità dell’amore. La concezione di amore del Papa va ben oltre i confini: l’amore di cui parla è l’amore evangelico, che non conosce per l’appunto confine, ma diventa una legge che va oltre. Questo concetto, insegnatoci da Wojtyla, si riflette poi sulla tematica della carità. Questa, secondo la sua visione, non è di certo una scelta facoltativa, bensì una responsabilità di tipo morale che va a collimare con il comandamento dell’amore.
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