Questo 2017 potrebbe essere l’anno buono per poter ammirare nuovamente la cometa di ‘San Patrizio’. Chiamata così per via della splendida e luminescente cosa verde e per il fatto che giunge a ridosso della terra in prossimità dei festeggiamenti del Patrono irlandese, la cometa si chiama in realtà 41P/Tuttle-Giacobini-Kresak.
Il prossimo 12 aprile, la cometa di San Patrizio raggiungerà il perielio (il punto più vicino al Sole) toccando la massima luminosità (magnitudo 9). Sebbene prima di quel giorno l’astro celestre sia poco visibile ad occhio nudo, sarà comunque possibile osservarla con un telescopio o un binocolo, sembra infatti che abbia raggiunto una magnitudo di luminosità pari a 6 (il minimo per essere visibile dalla terra).
Scoperta per la prima volta nel 1858 da Horace Parnell Tuttle e riscoperta in maniera indipendente dagli astronomi Michael Giacobini (1907) e Lubor Kresak (1951), si tratta di una cometa molto veloce, capace di attraversare in poco tempo le costellazioni del Leone, del Leone Minore, L’orsa Maggiore e la costellazione del drago in poco meno di un mese, che periodicamente torna nei pressi del nostro pianeta.
Purtroppo la cometa non è sempre visibile quando passa vicino alla terra, in tempi recenti 41P/Tuttle-Giacobini-Kersak ha costeggiato il nostro pianeta in diverse occasioni ma è stata visibile solo nel 2006. Dopo 11 anni avremo la possibilità di ammirarla nuovamente, questa volta anche ad occhio nudo nei giorni a ridosso del 12 aprile dopo di che, giunta al perielio, verrà nascosta dalla luce del sole.
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