La città di New York legittima la teoria del gender, Salvini resta basito e voi?

la Teoria Gender a New york diventa realtà
La città di New York legittima la teoria del gender, Salvini resta basito…

Da qualche mese, almeno in Italia, si è parlato un po’ meno della cosiddetta teoria del gender, forse per la comprensibile attenzione che il nuovo governo, presieduto da Giuseppe Conte e voluto da Matteo Salvini e Giuseppe Di Maio, ha attirato su di sé.

O forse per una ben ponderata strategia dei pro gender i quali, davanti alla mole
delle argomentazioni e delle repliche ricevute, hanno preferito far calare il sipario sulle loro
farneticazioni, per infierire meglio in seguito.
Fatto sta che alcuni sostenitori della cosiddetta cultura gay sono arrivati sino al punto di negare l’esistenza stessa di questa pseudo-scientifica teoria, facendo credere all’opinione pubblica, che in realtà nessuno l’aveva mai sostenuta. Si trattava allora di uno scherzo di cattivo gusto? Magari fosse così!
Peccato però che negli ultimi anni, moltissimi saggi, di tenore sia scientifico che divulgativo,
abbiano documentatamente dimostrato il contrario. E cioè che la teoria in questione non solo esiste, ma dà evidente prova della sua esistenza ogni qual volta si parli di discriminazione delle donne, omosessualità innata, famiglie arcobaleno, diritti delle minoranze e omofobia.

LA TEORIA GENDER

I teorici del gender sostengono infatti che il sesso biologico nativo non è sempre e comunque il sesso percepito dalla persona, e che quindi ci sarebbe una distanza tra sesso naturale e genere imposto dalle convenzioni sociali. Anzi, lo stesso sesso naturale sarebbe un’astrazione ideologica: e come si è arrivati a teorizzare la fine delle razze, che tra gli uomini non esisterebbero più (o forse non sarebbero mai esistite), così la stessa logica varrebbe per la sessualità.
Da non ripartirsi più in uomo o donna, ovvero maschio e femmina, ma in una serie potenzialmente infinita di generi, fluidi e variabili, in cui gli esseri umani avrebbero il diritto di riconoscersi.
Tra questi generi vi sarebbero quelli di bisexual, transexual, pansexual, asexual, queer, e via delirando.

COSA NE PENSA PAPA FRANCESCO

Papa Francesco, così aperto verso persone e istituzioni distanti dal cattolicesimo, ha usato parole severe nei confronti della teoria del gender, definendola nel 2015 come “espressione di una frustrazione e di una rassegnazione che mira a cancellare la differenza sessuale”. Nel 2016, ha parlato della “cattiveria che oggi si fa con l’indottrinamento della teoria del gender”. Il tutto all’interno di una “colonizzazione ideologica” voluta e ricercata.
La bibliografia di orientamento cattolico si è sviluppata ed ora è vasta e ben armata per confutare questa pseudo teoria, che resta sempre in agguato. Tra i libri che ci pare utile consigliare figurano anzitutto quelli di padre Giorgio Carbone (Gender. L’anello mancante?) e di Renzo Puccetti (LegGender metropolitane), entrambi editi dalle Edizioni Studio Domenicano, nel 2016.
L’ultima vittoria delle tenebrose armate del gender si è registrata di recente negli Stati Uniti.

COSA HANNO SCRITTO I GIORNALI SUL GENDER

E Repubblica, il quotidiano di solito prediletto dai fautori del gender, titola così oggi. “Svolta a New York, Gender X sul certificato di nascita. Si potrà fare senza parere del medico”.
Secondo Alberto Custodero, d’ora in poi il certificato di nascita di chi vede la luce nella Grande Mela, potrà essere Gender X, per chi “non si riconosce né nel genere maschile, né in quello femminile”. Quando si dice la libertà…

Faccio notare che nessuno nel momento in cui esce dall’utero materno può decidere il sesso di appartenenza e ciò che l’anagrafe dovrà scrivere sul proprio conto. E neppure si può scegliere il nome, il cognome, il gruppo sanguigno, la nazionalità o il proprio DNA.
Tutte cose importanti queste ultime, che ci vengono date in dono, e che vanno accettate per quello che sono. Solo l’individualismo e il narcisismo contemporaneo può immaginare che avere un preciso DNA o un determinato colore della pelle e degli occhi, sia in conflitto con il proprio (legittimo) desiderio di libertà e di autodeterminazione.
L’articolista in questione si compiace che la decisione, che dovrebbe entrare in vigore nel 2019, permetterà “ai genitori di poter scegliere la X per designare i propri figli neonati”. E questo sarebbe un progresso?
Un papà a dir poco strampalato, psicolabile o ideologizzato, potrà quindi, notando l’evidente sesso maschile del proprio figliolo, dichiararlo Gender X, ovvero né maschio né femmina? Ma se sarà lecito questo, diverrà lecito per il fatto stesso anche dare nomi femminili ai maschietti e nomi maschili alle femminucce. Così, una coppia di attivisti pro gender potrà chiamare la propria figlioletta appena nata Giovanni, anzi John, e dichiarare che, malgrado le apparenze e l’evidenza anatomica, per loro si tratta di un maschio e basta!
Retrospettivamente, si può notare una cosa. Il potere assoluto del genitore sul figlio, anche a danno del figlio stesso, è stato legittimato proprio negli Stati Uniti nel 1973, quando la Corte Suprema giustificò l’aborto (Roe vs. Wade), cioè il diritto che avrebbero le madri sulla vita dei propri figli (maschi, femmine o Gender X).
Ma chi può il più, può il meno e se so correre a 100 all’ora, certamente so correre a 50. Se quindi posso sopprimere con l’aborto il figlio che porto nel ventre, che davvero non mi ha chiesto di essere concepito, allora potrò anche trattarlo come voglio, secondo i miei gusti…
Così, come insegna papa Francesco, tout se tient! L’aborto legittima la prepotenza dei genitori sui figli, degli adulti sui bambini. E il matrimonio gay sembra giustificare l’adozione dei bambini da parte degli adulti, senza che i bambini siano interpellati sul loro desiderio di avere due papà.

Il cerchio si chiude oggi a New York: i genitori saranno i demiurghi della loro prole, e decideranno loro se il nascituro sarà maschio, femmina o qualcosa di diverso e impreciso.
Lasciamo a voi tutti il commento di Matteo Salvini sulla sua pagina fb che ci sentiamo di condividere al 100%: “Mentre in Italia stiamo lavorando per rimettere MAMMA e PAPÀ sui documenti, altrove cancellano maschi e femmine dal certificato di nascita…
Non ho parole!” Matteo Salvini

C. Sabatini

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