In occasione di un importante evento eucaristico a New York, l’attore Jonathan Roumie ha dato la sua testimonianza sul suo rapporto con l’Eucarestia, ispirandosi a San Carlo Acutis.

In questi giorni a New York City si è svolta l’edizione 2025 del Napa Institute Eucharistic Procession: si tratta di una grande processione eucaristica che si snoda tra le strade della Grande Mela con una enorme partecipazione di persone. A margine dell’evento l’attore Jonathan Roumie la lasciato la sua testimonianza in merito al suo rapporto con l’Eucarestia.
L’interprete di Gesù nella serie Tv The Chosen, approdata anche al cinema con un successo strepitoso a livello internazionale ormai da alcuni anni, è cattolico, l’unico del cast, e ha svelato dettagli della sua vita interiore, e della relazione con Gesù Eucarestia, sempre più essenziale per lui.
“L’Eucarestia è il mio treno per il Paradiso”: Jonathan Roumie racconta la sua vita interiore
Ha iniziato la sua testimonianza citando San Carlo Acutis. E ha preso in prestito una celebre espressione del giovane Santo dei Millennial modificandola un po’ per esprimere i suoi sentimenti tanto simili, nel pensare al Signore sotto le specie eucaristiche.

Se San Carlo diceva “l’Eucarestia è la mia autostrada per il Cielo“, ispirandosi a lui Jonathan Roumie afferma “l’Eucarestia è il mio treno per il Paradiso“. È questa la metafora che usa per sintetizzare l’importanza che il Santissimo Sacramento ha nella sua vita.
Rivolgendosi al pubblico al quale parlava non ha esitato ad esortare: “il programma della vostra vita dovrebbe essere unirvi a Gesù“. Afferma con fermezza che “questa deve essere la nostra missione in ogni momento di ogni giorno“. Vivere un’unione con il Singore in ogni circostanza della vita, sempre, costantemente. È il programma dei Santi, quello messo in atto dal giovane Carlo Acutis, quello che Roumie considera così vero e attraente.
Il nutrimento del cristiano, che sostiene e dà vita
Jonathan afferma di aver sperimentato la potenza dell’Eucarestia che trasforma l’esistenza ed invita i cattolici a ricevere Gesù anche quotidianamente, o quantomeno il più frequentemente possibile. Ha da poco finito di recitare nella sesta stagione di The Chosen, la penultima, che prevede la scena della crocifissione, e racconta di come sia stata di gran lunga la cosa più difficile che abbia mai fatto nella sua carriera di attore, ma anche come uomo cristiano.
“L’intensità e il peso di rappresentare la Passione, la sofferenza, la morte di Cristo in croce mi hanno messo alla prova e hanno richiesto un livello di forza che io non possiedo da me stesso, ma che solo Cristo può darmi“, ha detto. Questa forza gli viene data nella Comunione quotidiana, quando riceve il Signore dentro di lui.
“La Confessione, l’adorazione e la Comunione eucaristica sono diventati il mio cibo e la mia bevanda“, ha affermato. Sia dunque per la sua vita personale e al contempo per l’interpretazione così tanto impegnativa del ruolo di Gesù, l’Eucarestia “ha plasmato la mia anima affinché riflettesse di più Lui dentro di me” ha rivelato.
Rende l’immagine del nostro cuore che si unisce al Cuore di Cristo nell’incontro così diretto che si ha con Gesù Eucarestia. E ricorda che questo avviene perchè il Signore lo ha promesso: sarà con noi tutti i giorni fino alla fine del mondo.
Jonathan Roumie non è l’unico attore a cui interpretare Gesù ha cambiato la vita e ha operato in lui una conversione. È successo in modo molto forte anche a Jim Caviezel, il Gesù di The Passion of the Christ diretto da Mel Gibson. L’interprete di The Chosen lascia quindi un messaggio estremamente prezioso ed importante e la sua esperienza concreta e diretta fungono da forza propulsiva per trasmettere una verità fondamentale: Gesù nell’Eucarestia ci salva costantemente.