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Jennifer Aniston: non essere madre è una grande sofferenza

Jennifer Aniston, confessa il suo dolore per non aver potuto diventare una madre: “Nessuno sa cosa accade tra le mura di casa. Nessuno pensa a quanto possa ferire me e il mio compagno. Non sanno quello che ho passato dal punto di vista medico ed emotivo. C’è una pressione sulle donne a essere madri, se non lo si diventa, si viene trattate da cose guaste. Forse il mio scopo su questo pianeta non è quello di procreare”.

Eh, già, per una donna in vista come lei, la sofferenza del non riuscire a diventare una mamma, proviene anche dalle affermazioni, dagli sguardi di coloro che non immaginano e non sottendono che ci possa essere un dramma nella vita di una donna senza figli.

Beh, nel caso di Jennifer Aniston non si tratta di una scelta in favore della carriera o del rimanere in linea: “Non siamo cose guaste”, ripete e non guarda nemmeno più i Social e i commenti insensibile che propongano.

“Forse il mio scopo su questo pianeta non è quello di procreare”, dice, ribadendo che una donna senza figli sente comunque il desiderio di maternità; può sentirsi incompleta, ma mai negare l’istinto di accogliere chiunque ne abbia bisogno, intorno a lei. Ed è questo che trasforma una donna in una madre, anche se non ha figli propri.

Ricordiamo, a questo proposito, le parole di Susanna Barbaglia, un’altra donna senza figli: “Ti ho sempre voluto chiamare Niccolò. È vero che mi piacciono i nomi antichi e italiani, impossibili da storpiare in nomignoli, ma questo l’ho capito più tardi. Vedi? Parliamo sempre di tante cose io e te eppure non ti ho mai detto che amo il tuo nome da sempre. E adesso che ci penso, non ti ho nemmeno mai detto quante volte ti ho sognato: mentre nascevi, appena nato stretto contro di me, a piedi con la tua manina dentro alla mia, mentre mi strizzavi l’occhio dietro la porta.
E tu sei proprio così, così come ti ho sognato. Ogni volta che ti vedo ti riconosco: sei il bambino che ho sempre sognato”.

Antonella Sanicanti

 

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