Ivrea diventa sito Unesco per aver favorito la rivoluzione industriale in Italia

Ivrea diventa sito Unesco per aver favorito la rivoluzione industriale in ItaliaIvrea è diventato il 54° sito patrimonio dell’Unesco presente in Italia. Ad annunciare l’inserimento della città piemontese nella lista dei siti archeologici considerati patrimonio dell’umanità dell’Unesco è stato il ministro dei beni delle attività culturali Alberto Bonisoli. La decisione è avvenuta in questi giorni durante i lavori del 42° comitato del Patrimonio Mondiale che si stanno svolgendo a Manama in Bahrein (iniziati il 24 giugno e con conclusione prevista per il 4 luglio prossimo).

Grande la soddisfazione del ministro Bonisoli che ha annunciato in questo modo l’inserimento di Ivrea nella lista dei Patrimoni Mondiali: “Ivrea, la città ideale della rivoluzione industriale del Novecento, è il 54esimo sito Unesco italiano. Un riconoscimento che va a una concezione umanistica del lavoro propria di Adriano Olivetti”. In effetti la città piemontese costruita sulla volontà di Olivetti ha rappresentato all’inizio del XX secolo un’esperienza innovativa di produzione industriale a livello mondiale.

Ivrea 54° sito riconosciuto patrimonio dell’Unesco: Italia ancora in testa

Con l’inserimento di Ivrea nella lista dei patrimoni mondiali dell’Unesco, l’Italia mantiene il primato di Paese con il maggior numero di siti archeologici, industriali e paesaggistici considerati patrimonio dell’umanità intera. Al secondo posto di questa speciale classifica troviamo non una nazione europea, bensì una asiatica: alla Cina infatti sono stati riconosciuti 53 siti degni del titolo di patrimonio mondiale dell’umanità. A chiudere il podio c’è la Spagna con 47 siti dal valore inestimabile seguita dalla Germania con 44 e dalla Francia con 43. Ivrea è il secondo sito industriale italiano entrato nella speciale classifica dopo Crespi d’Adda nel 1995.

Luca Scapatello

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