
Calo demografico inarrestabile in Italia:
La crisi economica in Italia (e non solo) non sembra passare.
Si, hanno segnato il mondo del lavoro; dei giovani appena laureati, che sono fuggiti all’estero, come degli ultra cinquantenni, che sono stati ridotti alla miseria e alla disperazione.
La gente ha sofferto, non solo la perdita del lavoro, ma quella di una propria dignità.
Molti, dopo una vita di sacrifici, vedono, oggi, allontanarsi, come un miraggio, l’età pensionabile e, con essa, la possibilità di vivere una vecchiaia serena.
Come può essere possibile, in questo clima, progettare il futuro, investire nella famiglia e nelle nuove generazioni?
Le nascite sono diminuite, inevitabilmente, perché nessuno può permettersi di non lavorare, nemmeno le donne in età fertile, che, col passare del tempo, perdono la possibilità di diventare mamme, sotto i colpi inesorabili degli anni che passano e delle rate del mutuo che chiedono giustizia.
E, come ribadisco anche molti politici (gli stessi che, in questo periodo elettorale, sembrano possedere la soluzione per ogni dramma), l’emergenza italiana più grave è forse proprio questa, ossia “è il numero di figli per donna. Che è anche un tema economico, perché un Paese che fa figli è un Paese che crede nel suo futuro. Questa, davvero, è la peggior emergenza di tutte”, dice Salvini, ad esempio.
Cosa potrebbe aiutare i giovani ad avere il coraggio di investire le proprie energie nella famiglia, se non una qualche garanzia di serenità, dettata anche dalle ridotte spese che dovrebbero affrontare per mettere al mondo e crescere un bambino?
Le visite specialistiche, i pannolini, i vestitini, i primi giocattoli con marchio CE costano tanto.
Antonella Sanicanti