L’icona di Cristo amata dai comunisti | Per quale motivo?

La curiosa storia dell’edicola votiva che piace anche ai comunisti, tanto da difenderla con le unghie e con i denti, mostra come nonostante la volontà dei nostri tempi di cancellare l’amore per Gesù e la Sua figura nella società, questa riemerge nei modi più inaspettati. 

L’edicola infatti è diventata famosa nel mondo per un evento del tutto inaspettato, facendo breccia nei cuori dei tanti lontani e che non hanno mai incontrato il Signore.

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L’immagine di Cristo presente all’interno di questa edicola, infatti, sembra essere un po’ fuori dal comune a causa dei suoi colori vivi e accesi. Tanto è bastato per impressionare i frequentatori della vicina sede di Rifondazione Comunista, storico partito di un’ideologia che in Italia era molto forte e viva, nonostante a differenza dei partiti sovietici i suoi dirigenti fossero spesso cattolici, o comunque ben disposti nei confronti del pensiero cattolico, almeno per quanto riguarda i temi sociali.

La storia della particolare icona

Tutto questo accade a Torino, nell’angolo della calle di Castello a pochi passi dall’ingresso della Biennale. Negli anni, quell’immagine del Cristo cosiddetto “platinato” è stata fotografata continuamente da appassionati d’arte e da quanti passavano per caso lì davanti. Tanto da finire pure nelle riviste d’arte di tutto il mondo, ad esempio dell’America Latina, dopo che gli operatori della televisione venezuelana lo inquadrarono per un servizio sulla Biennale.

I cameraman venezuelani, infatti, videro uno striscione appeso dai comunisti della vicina sede in cui si inneggiava a Hugo Chavez, e ripresero anche il Cristo che era subito dietro, colpendo fin dal primo momento l’immaginario degli spettatori. Gesù vicino alla bandiera rossa era certamente una novità, per molti blasfema, tanto che le apparizioni di numerose mistiche nel novecento misero in guardia dagli “errori che la Russia rischiava di spargere nel mondo”.

Gesù però continua ancora oggi a fare breccia nel cuore dei più lontani, di coloro che non lo hanno mai incontrato nella propria vita, di chi non capisce la fede in Lui, o magari di quanti ne sono curiosi ma in un certo senso “invidiano” chi riesce a vivere con una fede salda nel Signore che protegge in ogni momento della vita.

Ecco perché la amavano anche i più distanti

Quella particolare immagine di Cristo, come scrive anche il Corriere della Sera, è diventata un’icona pop capace di raccontare un mondo che era altrimenti nascosto dalla società mediatica e dei costumi. Non è certo un mistero, infatti, che oggi la fede in Dio sia sempre più nascosta e messa ai margini nella nostra società, e anche se le nostre strade sono piene di edicole votive e di icone e simboli cristiani, nella televisione tutto questo viene totalmente rimosso e negato.

Di Gesù, per i media, non si deve parlare, è una sorta di legge non scritta per coloro che intendono portare avanti un piano di cancellazione del cristianesimo dalla faccia della terra. Eppure, Gesù e l’amore per Lui risorgono continuamente in ogni situazione, anche nelle più inaspettate e lontane.

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Alberto Cancian, segretario della Sezione fino al 2020, lo ha rivelato in una intervista: “Quell’edicola c’era prima del partito, da quando è stato aperta la sede è sempre rimasta lì. Non avremmo potuto avere pubblicità migliore. Rappresentava bene quelli che erano i nostri ideali, raccontava che la convivenza, la coesione sociale e la condivisione sono sempre possibili anche tra esseri diversi, anche con “credo” e pensieri diversi”.

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