Gli “incel” sono single che ricorrono alla violenza perché non trovano una partner. Un segnale inquietante della degenerazione della società contemporanea.
Scrivono frasi come “dobbiamo stuprare tutte le donne”, pensano di essere vittime del sistema che privilegia bellezza e status economico e sui forum online manifestano odio estremo verso le donne. Queste persone sono evidentemente vittime di un sistema, certamente. Ma di un sistema che ha perso Dio e che di conseguenza non nutre alcun rispetto per il prossimo, per le donne, per la vita umana.
Si tratta di un segno inquietante di come il diavolo operi nel mondo anche attraverso l’utilizzo di usi e costumi, con i quali penetra nelle menti dei più deboli portando alla miseria la collettività. Pensare al prossimo come un oggetto che soddisfi i propri desideri e utilizzare la violenza per rispondere all’incapacità di relazioni umane vere dimostra come abbiamo bisogno di un grande salto culturale. Di fermarci per riflettere, chiedendosi: dove stiamo andando?
Su internet si leggono infatti frasi come “genocidio femminile subito”. “Tutte le donne incinte meritano di cadere giù dalle scale e perdere il loro bambino, e neanche così il loro dolore si avvicinerebbe al nostro”. “Le donne devono essere rinchiuse in scantinati e stuprate”. Affermazioni raccapriccianti esternate in post carichi di odio e di violenza. Ma come abbiamo fatto ad arrivare fino a questo punto?
Quella degli “Incel”, abbreviazione di involuntarily celibate, ovvero di celibato involontario. è ormai vista come una sottocultura nata online dei forum americani. Uomini, in sostanza, che non riescono a trovare una fidanzata, e che in alcuni casi finiscono persino per ricorrere alla violenza vera e propria. Apparteneva a questa categoria un serial killer come Alek Minassian, che ha investito dieci persone nelle strade di Toronto il 23 aprile scorso, uccidendole.
L’uomo su internet inneggiava infatti alla “ribellione degli Incel“, prendendo come guru di riferimento tale Elliot Rodger, autore di un massacro avvenuto in California nel 2014, in cui uccise sei persone prima del suicidio. E che per giustificarsi lasciò scritto che i suoi delitti rappresentavano un atto di rappresaglia contro le donne, “colpevoli” di avergli rifiutato il sesso. Non si può sapere quanti sono, o se in Italia esiste questo movimento, in quanto il web spesso nasconde insidie oscure e irraggiungibili.
Ma sappiamo di certo che sono la testimonianza di un mondo che sotto molti aspetti, come quello educativo, e del valore delle relazioni umane, sta fallendo. Che ha perciò imboccato una strada tristemente negativa, verso il basso, e si è dimenticata di cosa conta veramente. Del fatto che l’amore non è un atto fisico ma un movimento del cuore, qualcosa che ci riempe l’anima dal profondo e ci invita a rivoluzionare la nostra vita, ad alzare gli occhi al cielo, a realizzare che si tratta dello scopo ultimo della nostra vita.
Giovanni Bernardi
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