I civili uccisi ieri durante le proteste lungo la striscia di Gaza e quelle in Cisgiordania, hanno suscitato l’ennesima reazione di sdegno da parte del governo palestinese. Il rappresentante dell’Olp, Hanan Ashravi ha infatti invitato gli Stati Uniti a prendersi le proprie responsabilità per quanto accaduto in Palestina: “È tempo che l’amministrazione e i membri del Congresso degli Stati Uniti mettano fine alla loro pratica di ricatto, estorsione e minaccia contro il popolo palestinese e smettano di accusare una nazione resa schiava che già sta vivendo sotto occupazione militare e soffrendo di atti deliberati e sistematici di violenza, colonialismo e apartheid”.
A rispondere, anche se indirettamente, alle accuse lanciate da Ashrawi ci ha pensato l’inviato americano in Medio Oriente Jason Greenblatt, il quale ha fatto notare come in 30 anni di ambasciata a Tel Aviv, la situazione non è mai migliorata e la pace non è mai stata duratura. Nel contempo fonti americane hanno spiegato passeranno anni prima che l’ambasciata di Gerusalemme diventi pienamente funzionante.
Luca Scapatello
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