
Come immaginiamo che possa essere l’Anticristo? Un essere in carne ed ossa, somigliante ad un uomo/donna? Un mostro con tanto di corna e coda o uno spirito assassino, che vaga tra la gente e la falcia, se solo osa guardarlo negli occhi?
Con il termine “Anticristo” si indica colui che contrasta Cristo e ciò si esprime, nel corso della storia, in ogni teoria malsana, in ogni azione malvagia, in ogni eresia, in ogni pensiero concepito per fare del male e negare agli altri la sopravvivenza.
Nella Bibbia, l’Anticristo è descritto sia in questo modo che come personificazione di colui che, servendo Satana, essendo, dunque, figlio della perdizione, cercherà -o cerca- di mietere vittime ovunque, per esaltare il suo padrone, e, con ogni tentazione, inganno, atto violento, si opporrà e distruggerà ogni opera del Signore.
Nel Libro dell’Apocalisse, si parla anche del marchio che i seguaci del male dovrebbero avere sul loro corpo: “sedusse gli abitanti della terra dicendo loro di erigere una statua alla bestia (…) quella statua perfino parlasse e potesse far mettere a morte tutti coloro che non adorassero la statua della bestia. Faceva sì che tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e schiavi ricevessero un marchio sulla mano destra e sulla fronte (…). Chi ha intelligenza calcoli il numero della bestia: essa rappresenta un nome d’uomo. E tal cifra è seicentosessantasei”.
Questo passo probabilmente si riferisce al fatto che i pagani si imprimevano, sulla fronte o sulla mano, il simbolo della divinità che adoravano.
Dunque, anche ai cristiani è riservato un marchio, quello del Signore, quello che ci proteggerà dalla perdizione eterna.
Non ci è dato sapere null’altro sulla fine dei tempi, ma sappiamo che i seguaci di Satana sono attivi ogni giorno e “come leoni ruggenti” ci preparato continui agguati.
Antonella Sanicanti