IL SEGNO DELLA CROCE SPAVENTA IL DEMONIO

Il Santo, definito anche il Curato d’Ars, poiché Ars fu la cittadina in cui operò per tuttsua vita, altri scopo non ebbe che convertire ed educare alla cristianità le persone che a lui si sarebbero presentate, per volere di Dio.

Parliamo di San Giovanni Maria Vianney, il cui modo di confessare e di impartite consigli, ma anche la tenacia con cui, digiunando e sacrificando se stesso, partecipava alla vita spirituale della sua gente per combattere al meglio le tentazioni e il peccato, divennero talmente note, che, da molti paesi si recarono ad Ars per incontrarlo.

Questa sua condotta, santificata poi effettivamente dopo la sua morte, destò anche l’attenzione del maligno, che non mancava di manifestarsi apertamente, nelle stanza fredde e buio in cui aveva un piccolo giaciglio.

Si dice che, pur di impedirgli di celebrare la Messa, un giorno il demonio avesse appiccato il fuoco nel suo letto.  La sua risposta  del Santo fu: “Non ha potuto prendere l’uccello e così brucia la gabbia!” e non smise di prepararsi al rito, ma incaricò altri di spegnere il fuoco.

Il Curato d’Ars, ritenuto il Patrono dei Parroci, per aver ben speso tutto se stesso, in favore dei suoi parrocchiani, mai curandosi di mangiare come avrebbe dovuto, o curare gli acciacchi che lo tormentavano, aveva anche l’abilità di liberare le persone possedute.

E noi, oggi, possiamo leggere alcuni suoi suggerimenti, per imparare a non sottovalutare le forze insidiose di Satana & Co.

Innanzi tutto avvertiva che non c’è un posto in cui fuggire, per evitare il maligno, ma Dio, sempre con noi, ci da la forza per vincerlo: “Come il buon soldato non ha paura della battaglia, così il buon cristiano non deve aver paura della tentazione. Tutti i soldati sono validi nell’accampamento, ma è sul campo di battaglia che si vede la differenza tra coraggiosi e codardi.”.

I soldati siamo tutti noi, chiamati in guerra ad ogni piccola deviazione dalla retta condotto e in allerta per cercare di non essere sopraffatti dal nemico, che arriva di notte e, sicuramente, senza avvisare.

“Il demonio tenta solamente le anime che vogliono uscire dal peccato e quelle che sono in stato di grazia. Le altre già gli appartengono, non ha bisogno di tentarle.”. “Il demonio lascia tranquilli i cattivi cristiani; nessuno si preoccupa di loro, ma contro quelli che fanno il bene suscita mille calunnie, mille offese.”.

Questo certo non tranquillizza (ma è un bene, così da essere vigili), poiché, se proseguiamo saldi nella fede, saremo attaccati dal male, se ci allontaniamo da Dio saremo persi. Solo in Dio e nei suoi ministri, nonché nei Sacramenti, possiamo resistere e non soccombere, certi che la nostra anima non andrà smarrita.

“Un cristiano dev’essere sempre pronto al combattimento. Come in tempo di guerra, ha sempre sentinelle, qui e lì, per vedere se il nemico si avvicina, allo stesso modo, dobbiamo stare attenti per vedere se il nemico non ci sta preparando delle trappole e se viene a coglierci di sorpresa.”.

“Tre cose sono assolutamente necessarie contro la tentazione: la preghiera, per chiarirci; Sacramenti, per rafforzarci; la vigilanza, per preservarci.”.

E, quando la lotta (una delle tante) sarà terminata, potremmo rasserenarci e cercare di recuperare le forze, mentre ricordiamo che: “Il nostro Angelo Custode è sempre al nostro fianco, con la penna in mano, per scrivere le nostre vittorie. Dobbiamo dire ogni mattina: “Forza, anima mia, lavoriamo per guadagnarci il Cielo.”.

In più, noi cristiani, abbiamo un segno potente da utilizzare, che, in un unico gesto, ricorda al male la sua sconfitta: “Il Segno della Croce è temuto dal demonio, perché è attraverso la Croce che fuggiamo da lui. Bisogna fare il Segno della Croce con grande rispetto. Iniziamo dalla testa: è l’aspetto principale, la creazione, il Padre; poi il cuore: l’amore, la vita, la redenzione, il Figlio; infine le spalle: la forza, lo Spirito Santo. Tutto ci ricorda la Croce. Noi stessi siamo fatti a forma di Croce.”.

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