Il rimedio contro ogni tristezza Gesù ce l’ha indicato: accoglierlo nel nostro cuore. Facendo attenzione a non rifiutare il suo amore, cosa che lo ferisce molto.
Liturgia di oggi Giovedì 19 Novembre 2020
- GIOVEDÌ DELLA XXXIII SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO PARI)
Dice il Signore: Io ho progetti di pace e non di sventura; voi mi invocherete e io vi esaudirò, e vi farò tornare da tutti i luoghi dove vi ho dispersi. (Ger 29,11.12.14)
Prima Lettura
L’Agnello è stato immolato e ci ha riscattato con il suo sangue, noi uomini di ogni nazione.
Dal libro dell’Apocalisse di san Giovanni apostolo
Ap 5,1-10
Io, Giovanni, vidi nella mano destra di Colui che sedeva sul trono, un libro scritto sul lato interno e su quello esterno, sigillato con sette sigilli.
Vidi un angelo forte che proclamava a gran voce: «Chi è degno di aprire il libro e scioglierne i sigilli?». Ma nessuno né in cielo, né in terra, né sotto terra, era in grado di aprire il libro e di guardarlo. Io piangevo molto, perché non fu trovato nessuno degno di aprire il libro e di guardarlo. Uno degli anziani mi disse: «Non piangere; ha vinto il leone della tribù di Giuda, il Germoglio di Davide, e aprirà il libro e i suoi sette sigilli».
Poi vidi, in mezzo al trono, circondato dai quattro esseri viventi e dagli anziani, un Agnello, in piedi, come immolato; aveva sette corna e sette occhi, i quali sono i sette spiriti di Dio mandati su tutta la terra.
Giunse e prese il libro dalla destra di Colui che sedeva sul trono. E quando l’ebbe preso, i quattro esseri viventi e i ventiquattro anziani si prostrarono davanti all’Agnello, avendo ciascuno una cetra e coppe d’oro colme di profumi, che sono le preghiere dei santi, e cantavano un canto nuovo:
«Tu sei degno di prendere il libro
e di aprirne i sigilli,
perché sei stato immolato
e hai riscattato per Dio, con il tuo sangue,
uomini di ogni tribù, lingua, popolo e nazione,
e hai fatto di loro, per il nostro Dio,
un regno e sacerdoti,
e regneranno sopra la terra».
Parola di Dio
Salmo Responsoriale – Dal Sal 149
R. Hai fatto di noi, per il nostro Dio, un regno e sacerdoti.
Cantate al Signore un canto nuovo;
la sua lode nell’assemblea dei fedeli.
Gioisca Israele nel suo creatore,
esultino nel loro re i figli di Sion. R.
Lodino il suo nome con danze,
con tamburelli e cetre gli cantino inni.
Il Signore ama il suo popolo,
incorona i poveri di vittoria. R.
Esultino i fedeli nella gloria,
facciano festa sui loro giacigli.
Le lodi di Dio sulla loro bocca:
questo è un onore per tutti i suoi fedeli. R.
Il Vangelo di oggi Giovedì 19 Novembre 2020
Se avessi compreso quello che porta alla pace!
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 19,41-44
In quel tempo, Gesù, quando fu vicino a Gerusalemme, alla vista della città pianse su di essa dicendo:
«Se avessi compreso anche tu, in questo giorno, quello che porta alla pace! Ma ora è stato nascosto ai tuoi occhi.
Per te verranno giorni in cui i tuoi nemici ti circonderanno di trincee, ti assedieranno e ti stringeranno da ogni parte; distruggeranno te e i tuoi figli dentro di te e non lasceranno in te pietra su pietra, perché non hai riconosciuto il tempo in cui sei stata visitata».
Parola del Signore
Il rimedio contro ogni tristezza – Commento al Vangelo di oggi Giovedì 19 Novembre 2020
Gesù piange su Gerusalemme, che non ha riconosciuto in lui il Salvatore. Si rattrista ogni volta che la sua opera di salvezza non viene accettata, compresa, ma viene combattuta, rifiutata, annientata.
Gesù “piange” sui nostri rifiuti, sui nostri no al suo amore. Come in qualsiasi rapporto d’amore, quando c’è un rifiuto da parte dell’amato (che sia un figlio, un’amicizia, un amore) che si allontana, che si dimentica di noi, che ci rifiuta e ci abbandona, il dolore di Gesù è fortissimo.
Perché il suo è un amore che si è lasciato e si lascia trafiggere, è un amore che si lascia morire sotto ad un nostro rifiuto. Gesù non potrà mai abbandonarci, ma la sua presenza dentro di noi comincia a soffrire, ad affievolirsi, rendendoci prede di quei nemici che ci tolgono la pace: la tristezza, lo sconforto.
Se non lasciamo vincere l’amore e la presenza di Gesù dentro di noi, difendendola e proteggendola con la frequentazione dei Sacramenti, con la lettura della Parola, col rispetto di noi stessi e degli altri, anche noi che siamo tempio di Dio potremmo venir meno sotto l’attacco di questi nemici.
Ecco come accogliere Gesù, riconoscerlo, ascoltare la sua voce è il rimedio ogni tristezza. E come poterlo fare nella pratica?
Aprendo il cuore e lasciandoci guidare dal suo Spirito, senza paura di dove Gesù vuole condurci: tra le sue braccia saremo sempre al sicuro, qualsiasi cosa accada.