Il pericoloso Ddl Zan e l’urgenza di scendere in piazza da domani 11 Luglio

Il pericoloso Ddl Zan Scalfarotto Boldrini sull’omofobia è allo studio della Camera dei Deputati e verrà discusso il 27 Luglio.

Un vero e proprio attacco al diritto alla libertà di espressione e di opinione dei cittadini italiani.
Spieghiamo tutti i rischi che si annidano nel Ddl Zan, attraverso l’intervento del Senatore Simone Pillon.

Tutti i pericoli del Ddl Zan

“Primo le persone vanno sempre rispettate, sempre e comunque. Ma non c’è bisogno che arrivi uno Zan Scalfarotto Boldrini a spiegarcelo. Già oggi il codice penale prevede sanzioni molto serie per chiunque, che ovviamente per ragioni di odio, vada a commettere delitti contro chi che sia. Indipendentemente dal suo orientamento, dalla sua identità, chiunque! Perché va tutelato l’essere umano indipendentemente da altre qualificazioni. 

Detto questo andiamo a vedere quello che hanno scrivendo questi signori. Vogliono punire e con un pena pesante, un anno e sei mesi di galera, non è una pena piccola, chiunque istighi a commettere o commetta discriminazioni fondate sul genere, sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere. E non si capisce quali siano.

Qualche esempio:

Io sono contrario al matrimonio tra due persone dello stesso sesso, questa è ritenuta da loro una discriminazione.
Io sono contrario all’adozione da parte di persone dello stesso sesso, questa è ritenuta da loro una discriminazione.
Io sono contrario al fatto che persone dello stesso sesso o di sesso differente se ne vadano all’estero a comprare un bambino con l’utero in affitto, questa è ritenuta da loro una discriminazione.

Io sono convinto che ci siano i maschi XY e le femmine XX, e che non ci siano altri generi intermedi più o meno fluidi, questa è ritenuta da loro una discriminazione.
Io sono convinto che nella scuola di mio figlio non ci debbano andare le genderqueer a raccontare le fiabe secondo cui i principi diventano principesse e viceversa, questa è ritenuta da loro una discriminazione.
Un anno e sei mesi di galera per me, se poi fondo un’associazione che vada contro tutto questo, gli anni di galera diventano sei.

Aggiungo un altro pericolo

Secondo l’art. 3 della proposta di legge in esame alla Camera è previsto per il colpevole di queste discriminazioni, anche la sospensione della pena subordinata però ai lavori di pubblica utilità. Dove vanno fatti i lavori di pubblica utilità gratuiti? Ovviamente presso le associazioni LGBT.

Non solo, è previsto il copri fuoco cioè i condannati per discriminazioni legate all’ideologia di genere devono rimanere nella propria casa in determinati orari e non possono uscire. Non solo, è prevista la sospensione della patente di guida.

Sei contro l’utero in affitto? Ti toglieranno la patente, il passaporto, i documenti di identificazione validi per l’espatrio, se poi sei cacciatore ti toglieranno caccia la licenza perché avrai il divieto di detenzione di armi.

Il Ddl Zan allucinante!!! 

E poi ancora, neanche nei peggiori regimi: ci sarà il divieto di partecipare in qualsiasi forma ad attività di propaganda elettorale per le elezioni politiche per un periodo non inferiore ai tre anni. Questo neanche per i peggiori criminali! Verranno tolte a chi non la pensa come il gender mainstreaming tutte le possibilità di intervenire nel dibattito politico. 

Questo è un testo liberticida!! 

E mi chiedo come per esempio potremmo leggere ancora San Paolo. Potremmo ancora dire che per la morale cristiana gli atti connotati da omosessualità sono un peccato grave? No! Non potrà più essere detto perché sarà considerato discriminazione 

Tutto questo sarà legge tra poco. Abbiamo una possibilità.  

Ci vediamo tutti in piazza del Popolo a Roma il 16 luglio per manifestare , forse per l’ultima volta. Che noi vogliamo essere liberi di educare i nostri figli come vogliamo liberi di pensarla come vogliamo, liberi di esprimere il nostro pensiero attraverso la stampa e ogni mezzo di diffusione, liberi di professare la nostra Fede. 

Venite perché potrebbe essere l’ultima volta, la prossima volta che ci vediamo, potrebbe essere in una galera”.  

Simona Amabene  

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