Il pericolo Gender è sempre dietro l’angolo.

 

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Carissimi continuiamo nella nostra campagna di informazione insieme a notizie Provita per far si che il più grande inganno in atto possa essere smascherato cioè quello del Gender, e questo articolo una volta di più dimostra che il pericolo in atto è grande molti continuano ad arte ad insinuare nelle coscienze un veleno invisibile, quello dell’indifferenza e di far sembrare che tutto sia normale che non ci siano pericoli, ma noi diciamo basta il nostro compito è quello di fare informazione seria e libera da manipolazioni.

L’8 settembre il Parlamento Europeo voterà su un rapporto intitolato “Empowering Girls through Education in the EU” (Crescita, realizzazione, delle ragazze attraverso l’educazione nell’UE), di cui abbiamo parlato qui.

E’ stato scritto da Liliana Rodrigues, membro del Partito Socialista portoghese.

Anche questo, con la scusa dell’emancipazione femminile, è infarcito di ideologia gender e punta a far insegnare i soliti principi contro natura in tutte le scuole europee. Anche questo (come il ddl Fedeli) chiede che i testi scolastici siano adeguati alla concezione di uomo-donna-sesso-genere che va tanto di moda, ma che crea confusione nei bambini e nei ragazzi. Anche questo rapporto prevarica il diritto-dovere dei genitori di educare i figli alla morale sessuale naturale. In pratica obbliga genitori ed educatori a rinunciare alla propria libertà di opinione e religiosa, ove non conforme all’ideologia del gender.

Ricordiamo inoltre che il diritto dei genitori ad educare i figli  è sancito dalla Dichiarazione dei diritti dell’uomo dell’ONU, dalla Convenzione sui diritti dei bambini, dalla Convenzione europea sui diritti umani e la Convenzione internazionale  sui diritti civili e politici.

Per di più, il rapporto Rodrigues viola il principio di sussidiarietà su cui si fonda l’UE e su cui si fonda qualsiasi Stato voglia essere davvero democratico: l’ente maggiore (lo Stato, o l’UE), deve rispettare l’autonomia degli enti minori (le famiglie, o i singoli Stati membri). In particolare il Trattato di Lisbona all’art. 5 dice chiaramente che l’educazione non è competenza comunitaria.

 

Tutti coloro che fruiscono dei social, a cominciare da twitter e facebook, possono darsi da fare per combattere questo Rapporto Rodrigues, con questi hashtag:

#StopGenderIdeologySchools  #RespectEUSubsidiarity   #StopRodriguesReport.

Si può difendere la famiglia e la dignità umana, inoltre,  scrivendo e mail di allerta ai deputati UE eletti nella propria circoscrizione elettorale, chiedendogli di presenziare alle votazioni dell’8 settembre e – ovviamente – di votar contro.

E’ possibile, poi, firmare una petizione di CitizenGo per chiedere ai deputati di rigettare il Rapporto Rodrigues.

Redazione

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