Il Papa: Presto la decisione su Medjugorje. A fine giugno ci dovrebbe essere il pronunciamento

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ROMA, 6 GIU – Su Medjugorje “stiamo per prendere una decisione”. Lo ha annunciato papa Francesco rispondendo ai giornalisti durante il volo da Sarajevo. Il papa ha parlato di una “seria quarta”, sessione di cardinali e vescovi della Congregazione per la Dottrina della fede, che dovrebbe tenersi entro il mese. Una riunione dovrebbe tenersi nell’ ultimo mercoledì di giugno. “Siamo lì per prendere decisioni – ha detto il Papa – e poi si diranno”.

Certamente il Papa ha dato un annunzio atteso da molto tempo soprattutto a coloro che tengono a cuore le sorti delle presunte apparizioni della Vergine Maria di Medjugorje, dove ormai da 34 anni la Madonna appare a 6 veggenti nel piccolo sperduto villaggio della Bosnia Erzegovina, dove si è appena recato per il suo viaggio apostolico. Anche perchè come ampiamente documentato il dossier riguardante  tutte le informazioni sui lavori della commissione preposta sono stati consegnati da tempo nelle mani di Francesco.

Il Santo Padre ha parlato di una “seria quarta”, sessione di cardinali e vescovi della Congregazione per la Dottrina della fede, che dovrebbe tenersi entro il mese.   Il lavoro del cardinal Ruini “Sul problema di Medjugorje – ha spiegato Francesco – papa Benedetto XVI a suo tempo aveva fatto una commissione presieduta dal cardinale Camillo Ruini, c’erano altri cardinali, teologi, specialisti, che ha fatto uno studio. Ruini è venuto da me e ha consegnato lo studio, che è durato 3 o 4 anni: hanno fatto un bel lavoro”.

La serie quarta Il Papa ha poi spiegato che il cardinale Gehrard Mueller, prefetto della Dottrina della fede, “farebbe una ‘seria quarta’ di questi tempi: dovrebbe essere fatta l’ultimo mercoledì del mese. Siamo lì per prendere decisioni, e poi si diranno”. Intanto, “alcuni orientamenti si danno ai vescovi sulle linee che si prenderanno” sui fenomeni di Medjugorje.     “Visiterò i Balcani meridionali” Francesco, rispondendo alle domande, ha anche detto che non sa quando andrà in Croazia ma ha ricordato che il suo cominciare le visite in Europa da paesi, come l’Albania e la Bosnia, che non appartengono all’Unione europea, “è un segnale”. “Io voglio cominciare a fare le visite in Europa dai piccoli paesi – ha spiegato – come nei Balcani martoriati, paesi che hanno sofferto tanto, e per questo c’è questa mia preferenza”.   “Si deve fare la pace”

Commentando poi quanto detto oggi ai giovani sui potenti che parlano di pace ma sotto banco vendono le armi, il Pontefice ha osservato che “c’è sempre ipocrisia. Per questo oggi ho detto che non è sufficiente parlare di pace: si deve fare la pace. Chi parla di pace e non la fa è in contraddizione. E chi parla di pace e favorisce la guerra con la vendita delle armi è un ipocrita”, ha aggiunto.   Giovani troppo attaccati al computer A una domanda sui giovani sempre più dediti ai computer, il Papa ha sottolineato che “ci sono due cose differenti da considerare, le modalità e i contenuti. Una modalità che fa male all’anima è essere troppo attaccati al computer: questo toglie la libertà, ti rende schiavo.

Tante famiglie si lamentano che i figli anche a tavola sono sempre al telefonino, come in un altro mondo”. Secondo Francesco, “il linguaggio virtuale è una realtà che non possiamo negare, ma dobbiamo portarla sulla buona strada, è un progresso dell’umanità, ma quando ci porta via dalla vita comune, dalla vita sociale e familiare, o anche dallo sport o dall’arte, è una malattia psicologica”.

Consumismo e relativismo cancri della società “Ci sono poi i contenuti – ha proseguito -, cose sporche, come anche la pornografia, ed anche programmi vuoti, senza valori. Per esempio programmi relativisti, edonisti, consumisti, che fomentano tutte queste cose. Lo sappiamo – ha aggiunto Francesco – il consumismo è un cancro della società, il relativismo è un cancro della società: di questo parlerò nella prossima enciclica che uscirà entro questo mese”. In conclusione il Papa ha anche confermato di avere sempre in programma di andare in Francia: “L’ho promesso ai vescovi. Non ci sono problemi”.

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