
Il Leggio Voltapagine del maestro e compositore Silvano Marchese è solo una delle innumerevoli iniziative che lo hanno visto, nel corso degli anni, protagonista e promotore della buona musica e del bel canto, anche liturgico.
Originario di Rende (Cosenza) e adottato dalla cittadina di Lauria (Potenza), predilige la composizione classico-leggera, tant’è che ha composto o rielaborato musiche anche per testi teatrali, come per il Centro di Drammaturgia Europeo di Potenza.
La sua Passione per la musica, per il pianoforte in particolare, l’ha accompagnato per tutta la vita, a cominciare da quando, a soli sei anni, suonava ad orecchio, mostrando il suo talento innato.
Da quel giorno, non ha mai smesso di studiare musica e di migliorarsi, arrivando ad avere una lunga esperienza come insegnante di pianoforte e a studiare canto gregoriano e musica liturgica, sia antica che recentissima.
Ma il suo estro creativo si è espresso anche in un’impresa davvero lodevole e singolare, prima e, probabilmente, unica nel suo genere, che lo ha portato a progettare, e a creare, poi, insieme all’abilissimo Antonio Sasso, il Leggio Voltapagine, che citavano poc’anzi.
E’ un “attrezzo” utilissimo, per i musicisti e per i portatori di handicap, in quanto è in grado di girare le pagine, appunto, di uno spartito o di un libro, tramite un’azione elettropneumatica automatica, che non necessita, dunque, di usare le mani.
Il prototipo venne presentato al X° Salone Internazionale delle Invenzioni di Ginevra, nel 1981, e premiato con l’agognata Medaglia de Vermeille, la più alta onorificenze dell’evento.
Proprio per la sua grande abilità al pianoforte, il maestro Marchese, da molti anni, è iscritto nel libro de “Il Guinness dei Primati”, per aver suonato ininterrottamente, a Roma, dal 14 al 16 Febbraio del 1990, ossia per 54 ore, 53 minuti e 10 secondi consecutivi!
Antonella Sanicanti