Il dolce ricco di simboli che da secoli si fa in omaggio a San Michele Arcangelo

In onore di San Michele Arcangelo che combatte la battaglia contro il drago c’è una tradizionale specialità regionale che risale a tempi molto antichi con una sua specifica simbologia.

San Michele Arcangelo è conosciuto come guerriero che ci protegge e difende la fede dagli attacchi di Satana guidando la schiera della milizia celeste degli angeli di Dio.

San Michele Arcangelo
San Michele Arcangelo – Photo web source

Secondo quanti attiene alla liturgia in lui si riconosce la figura che rivelò l’Apocalisse a San Giovanni. Il suo incarico sarà alla fine dei tempi quello di suonare la tromba del che annuncerà la fine del mondo.

L’iconografia lo rappresenta da sempre come in lotta con il drago che simboleggia appunto il demonio che lui riesce a sconfiggere. Proprio per queste sue caratteristiche di protettore in combattimento con il male è diventato il patrono della Polizia.

Ha un posto anche nelle religioni ebraica e islamica che lo considerano, la prima come il sostenitore del popolo d’Israele avendo rivelato a Sara la nascita del figlio Isacco, e la seconda come colui che avrebbe istruito Maometto.

L’antico dolce per rendergli omaggio

La devozione a San Michele Arcangelo è sempre stata molto forte e diffusa. E così per rendergli omaggio esiste tra gli altri una torta che prende appunto il nome di dolce a lui dedicato.

Ha origine nella località di Bagnocavallo in provincia di Ravenna, e si tratta di un dolce molto antico che sembra risalire addirittura all’anno Mille.

In realtà allora era diverso da quello che poi è diventato nel corso del tempo. Quello originario sembra fosse una focaccia con frutta secca e miele.

Fu poi rielaborato nel corso dei secoli, come avviene per tante pietanze che hanno una storia secolare, e adesso si tratta di una torta composta da un guscio di pasta frolla con all’interno un ripieno di crema cotta e poi sormontata da una ricca decorazione a base di frutta secca.

Questo dolce ha ricevuto il riconoscimento come PAT (prodotto tradizionale agroalimentare) da parte del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali.

Si narra che fosse stato ideato anticamente proprio con l’intento di festeggiare il Santo e la tradizione ha attraversato i secoli giungendo fino a noi perché è appunto ancora prodotto in particolare proprio per la ricorrenza della memoria liturgica.

Naturalmente, come avviene per tutte le pietanze popolari e antiche che si tramandano di generazione in generazione e di famiglia in famiglia esistono differenti versioni con leggere modifiche che vedono l’aggiunta o l’omissione di qualche ingrediente, ma le caratteristiche descritte quanto alla tipologia e alla consistenza sono comuni.

In questa torta è presente anche una simbologia. I colori e il sapore di questo dolce vogliono rappresentare l’inizio del periodo autunnale dato che la ricorrenza cade nei primi giorni d’autunno.

La ricetta del dolce di San Michele Arcangelo

La ricetta originale prevede la presenza sia dello strutto che del burro. Si può scegliere si seguire questa versione o di attualizzarlo e alleggerirlo usando solo il burro aggiungendovi la quantità che sarebbe dello strutto.

Dolce di San Michele Arcangelo
Dolce di San Michele Arcangelo – Phpto web source

Ingredienti (per uno stampo da 26 cm)

  • 250 g di farina 00
  • 25 g di strutto
  • 125 g di burro
  • 250 g di zucchero a velo
  • 3 uova intere + 6 tuorli
  • 600 ml di panna fresca
  • 100 ml di latte
  • Scorza di 1 limone
  • 1/2 bacca di vaniglia
  • 2 cucchiai di zucchero semolato
  • 4 fogli di colla di pesce
  • 200 g di mascarpone
  • 130 g di gelatina di albicocche
  • Frutta secca a piacere

Procedimento

Per cominciare questa preparazione la prima cosa da fare è preparare la pasta frolla. In una capiente ciotola unire la farina e 125 g di zucchero a velo, poi aggiungere lo strutto e il burro.

Quindi impastare e subito dopo unire una alla volta le uova intere. Fare una palla, avvolgerla nella pellicola per alimenti e lasciarla riposare per 30 minuti in frigorifero.

Nel frattempo preparare la crema di farcitura. Mettere in un pentolino 2 cucchiai di zucchero semolato con un po’ d’acqua e farne un caramello a fuoco medio-basso.

Intanto mettere i fogli di colla di pesce in acqua fredda per 15 minuti per farla ammorbidire e poi strizzarla bene.

Mentre si attende questo passaggio, in un tegame portare a bollore il latte insieme alla panna liquida, i semi della mezza bacca di vaniglia, la scorza del limone e lo zucchero caramellato.

Lasciare a sobbollire per qualche minuto. A fuoco spento poi aggiungere i fogli di colla di pesce e mescolare bene, quindi lasciare che il composto si raffreddi.

A parte, montare i 6 tuorli e le 3 uova intere con 130 g di zucchero a velo e il mascarpone. Amalgamato il composto unirlo all’altro composto ormai freddo.

Infine, trascorso il tempo di riposo stendere la pasta frolla e rivestire lo stampo imburrato e infarinato oppure ricoperto da carta da forno.

Versare all’interno la crema di farcitura e cuocere in forno statico a 180° per circa 40 minuti fin quando avrà assunto un colore dorato.

Dopo che il dolce si sarà raffreddato si può passare alla decorazione. Spennellare la superficie con la gelatina di albicocca sciolta in un pentolino e poi inserire la frutta secca, generalmente in forma circolare creando un motivo decorativo esteticamente gradevole.

Impostazioni privacy