Il Coronavirus ha mostrato il tragico mercato della maternità surrogata

Il Coronavirus ha messo in luce una dolente piaga dei nostri tempi: il tragico mercato della maternità surrogata.

La mancanza di tutele per i diritti dei neonati è uno scandalo del grida al cospetto di Dio, così il commissario del presidente ucraino per i diritti dei bambini Mykola Kuleba lo ha denunciato su Facebook.

Coronavirus: continua lo scandalo della compravendita della vita

Nel suo post scrive: “La maternità surrogata in Ucraina viola i diritti dei bambini. La situazione creata dai neonati in un hotel mostra ancora una volta la mancanza di rispetto dei diritti umani per i nati da madri surrogate. Semplicemente l’Ucraina è diventata un negozio online internazionale per la vendita di neonati. E non sappiamo nemmeno quali siano veramente i numeri”.

Il governo ucraino infatti in questi giorni si trova con nientemeno che un centinaio di richieste per “bambini commissionati da cittadini stranieri”, scrive il Corriere della Sera. Che, “causa lockdown da Coronavirus, non sono riusciti ad andarli a prendere”. Ma nel caso in cui si estenderà la quarantena questi poveri bambini strappati alle loro mamme diventeranno migliaia. Come ha spiegato l’ambasciatrice ucraina per i diritti dell’infanzia Lyudmila Denisova.

coronavirus e utero in affitto
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La degenerazione della società fondata sull’io in tempo di Coronavirus

La donna chiede al governo una soluzione al problema. L’unica vera soluzione è quella di fermare il vergognoso commercio della vita. Vero scandalo dei nostri anni, ancora peggiore di quello che rappresentava la schiavitù negli scorsi secoli. In cui le persone erano merce da vendere e scambiare prima di sfruttare a proprio piacimento. Qui c’è la schiavitù della donna e il mercimonio di bimbi incolpevoli, strappati alle loro madri.

È la degenerazione della società fondata “sull’io e le sue voglie”, denunciata da Joseph Ratzinger. Si tratta di bambini da registrare ancora all’anagrafe, che non hanno nome, cittadinanza o tutore legale. Nell’Hotel Venezia a Kiev ci sarebbero 51 neonati sistemati nella hall. Bimbi nati per soddisfare i servizi dell’agenzia Biotexcom, che rappresenta un mercato molto redditizio nel Paese.

I paesi che aspettano i neonati “acquistati” in Ucraina

Quelli che vengono indicati come “genitori” di questi poveri bimbi innocenti, che si sono rivolte alla maternità surrogata, vengono da dodici paesi. Cina, Stati Uniti, Italia, Spagna, Gran Bretagna, Francia, Germania, Bulgaria, Romania, Austria, Messico e Portogallo.

In Ucraina ci sono più o meno cinquanta cliniche in Ucraina che vengono servizi di Gestazione per altri. Si tratta di un vero e proprio mercato che in questo paese dispone di “prezzi imbattibili rispetto agli Stati Uniti”. Parliamo di cifre tra i quarantamila e i sessantacinquemila euro, a differenza dei centocinquamila richiesti negli Stati Uniti.

Così, con la crisi economica, sono molte le donne ucraine che si sono rese disponibili per questo mercato abominevole. Per un compenso di circa trentamila euro a bambino. Nove mesi di lavoro, diciamo.

Disagio e preoccupazione per immagini aberranti dall’Ucraina

“Il problema non è stato ancora risolto”, sono le parole della Denisova riportate dal Corsera, che in questi giorni sta incontrando le ambasciate di tutti questi paesi. Fortunatamente in paesi europei come Italia e Francia questa pratica è vietata, in quanto bocciata dal Parlamento europeo.

L’ambasciatore italiano a Kiev Davide La Cecilia ha così denunciato questa pratica rispondendo all’appello della Rete italiana contro l’utero in affitto. La Cecilia ha spiegato di avere “guardato con grande disagio e preoccupazione le immagini del video diffuso in rete dalla Biotexcom di Kiev dei neonati radunati in una stanza in attesa dello sblocco della situazione che li riguarda e non esito a definirle aberranti”.

In Italia potrà trascriversi solo il genitore biologico

“Chiediamo inoltre che qualora – in seguito a eventuale sblocco delle frontiere – i bambini venissero portati in Italia, non si proceda in nessun caso a trascrizione automatica dell’atto di nascita registrato in Ucraina”, scrive l’ambasciatrice italiana. Ci si interroga infatti su come verranno trascritti gli atti di nascita di questi bambini quando arriveranno in Italia. Ma la sentenza della Cassazione nel 2018 ha spiegato che si potrà registrare solamente il genitore biologico.

“In conformità con la legge vigente nel nostro Paese e con la sentenza delle Sezioni Unite della Cassazione. Che ribadisce il superiore interesse del minore alla verità sulle proprie origini, all’anagrafe dovrà infatti essere trascritto solo il genitore biologico, ammesso che ve ne sia uno. Vi sono stati casi infatti in cui tra il bambino commissionato e i committenti non vi era alcun legame genetico”.

“Il governo ucraino è tenuto a farsi carico senza ulteriori indugi di quelle creature. Anzitutto verificando la possibilità di affidamento alle madri che li hanno messe al mondo. In seconda battuta, individuando famiglie disposte a prendersene cura“, scrivono le donne della Rete italiana contro l’utero in affitto.

Giovanni Bernardi

fonte: corriere.it

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