Non è raro che i sacerdoti esorcisti riportino i loro dialoghi con il demonio, durante i riti di liberazione dalle possessioni.
Certo è che sentire le parole del male, espresse da una persona, in quel momento, posseduta è davvero impressionante.
Gli stralci del dialogo che riportiamo qui sotto sono tratti da un rito di esorcismo, in cui il sacerdote chiede allo spirito immondo di esprimersi in verità, ossia lo obbliga a farlo, nel nome della Santissima Trinità, e lui non può rifiutarsi.
“Io parlo solo quando l’Altissimo o Quella ( la Madonna) lo vogliono e mi costringono a questo. Se dipendesse da me, io non parlerei. Noi non vorremmo mai parlare, non avremmo mai voluto dire tutto ciò che l’ossessa ha dovuto dire. Noi vorremmo tacere, tacere, tacere”, ripete urlando.
Il demonio, che non riesce ad essere più potente del Signore e a divincolarsi totalmente dall’ubbidire al suo Creatore; confessa che l’Anticristo è all’opera ed è costretto anche a svelare che “E’ una grave trascuratezza non cercare l’aiuto degli Angeli: può portarvi all’eterna rovina. Questa è una verità che io odio e mi tormenta il dovervela dire, perché reca danno a noi dell’inferno, ma sono stato costretto a dirvela dall’Altissimo e da Quella”.
Gli Angeli potrebbero pareggiare il conto coi demoni, se ogni uomo li invocasse e chiedesse il loro intervento quotidiano. A loro il Signore ha affidato tutti gli uomini e le loro vicende, infatti.
“E’ un grande male per voi, un guaio spaventoso e tragico che non preghiate più i vostri Angeli; dovreste pregarli e molto. Se sapeste quali grazie essi possono ottenere a chi li prega! Naturalmente, è la Vergine la grande mediatrice di tutte le grazie, ma anche gli Angeli possono far molto a vostro vantaggio. Essi sono al servizio dell’Altis¬simo e sono sempre pronti a ogni suo più piccolo cenno. Tante cose sembrano inutili a voi uomini, ma vi ingannate. Non voglio più parlare”.
Poi, quel demone, pare addirittura pentirsi di essere tale e racconta di essere consapevole di non potersi più redimere, di non poter riscattare quella che una volta era la grazia di Dio, che lo avvolgeva e lo rendeva pura luce.
Essi si perdono, pensando a coloro che, quando seguono la legge di Dio, vengono derisi, non rendendosi conto che, invece, un giorno essi saranno i primi nel Regno di dio.
“Quanto poco valgono le gioie del peccato che potete godere in questo mondo, se pensate alla spaventosa situazione che esso porta con sé per l’eternità e spesso già in questa vita! (…) Chi invece soffre in questa vita può essere riconoscente all’Altissimo, perché con le sue sofferenze riduce o elimina del tutto la pena del Purgatorio”.
Antonella Sanicanti
“Vieni in mio aiuto”. Eleviamo la nostra preghiera della sera di oggi Lunedì chiedendo al…
La vita di Santa Rita è segnata da segni straordinari: il miracolo delle api alla…
Il quadro della Madonna di Campocavallo per diversi anni versa lacrime e muove gli occhi…
È accaduto prima dell’apparizione alla veggente Marija a Medjugorje: don Marco racconta di un grande…
Quest'anno ancora più sentitamente preghiamo la Novena alla Madonna di Medjugorje, in risposta all'invito della…
Madre e figlio, i santi Giulitta e Quirico sono martiri dei primi secoli del cristianesimo.…