Maria Grazia 16 anni paralizzita
“Dopo 15 anni di malattia, la notte tra l’l1 e il 12 febbraio 2008, verso mattina, ho visto tra il sogno e la veglia la figura di don Luigi Caburlotto, fondatore delle Figlie di San Giuseppe, un po’ sfocata, ma riconoscibile, avvolta in nuvole bianche, mi pareva di essere nel cortile del mio condominio. Volevo guardarlo più distintamente avvicinandomi, ma ero ferma e non riuscivo a camminare. In quel momento ho sentito una voce che mi diceva: “Cammina!”.”
In un libro che racconta la sua guarigione miracolosa, la signora Maria Grazia Veltraino, che oggi ha 86 anni, racconta cosa le è capitato.
Maria Grazia, il giorno dopo quel sogno, si alzò ed uscì, come se per lei fosse cominciata una nuova esistenza, e così era in effetti.
“Ho sentito l’istinto di alzarmi dal letto, l’ho fatto subito e sono riuscita a stare in piedi senza sostegno e senza sofferenza. Stupita mi chiedevo che cosa mi stesse succedendo. Ho provato a camminare per casa e ci riuscivo. Voglio precisare che io conoscevo il Caburlotto fin dal 1954, cioè da quando conosco le Suore Figlie di S. Giuseppe. Io non lo pregavo per la mia guarigione, ma so che lo pregavano altre persone, specialmente le suore”.
Quel giorno Maria Grazia attese, come ogni mattina, che arrivasse la donna che se ne prendeva cura, ma stavolta fu lei ad aprirle la porta con disinvoltura, lasciandola senza parole.
Poi, uscirono insieme a passeggiare e a fare la spesa, senza parlare dell’accaduto, per timore quasi che tutto potesse risultare un’illusione.
In seguito, Maria Grazia dovette andare dal suo medico curante, per una visita di controllo e per capire meglio cosa le stesse accadendo: “Nel vedermi si commosse e mi abbracciò dicendomi: “Questo è un miracolo per chi crede, per la scienza è qualcosa di inspiegabile”. “Per ora godiamo questo periodo di grazia, fra qualche mese ne riparleremo!”.
Maria Grazia, allora, promise che, se così fosse stato, sarebbe andata di persona alla tomba di padre Luigi a Venezia.
Ed avvenne proprio così, perché quella era una guarigione prodigiosa e completamente risuscita: “Ho fatto il viaggio da Roma a Venezia senza provare alcuna difficoltà fisica, ho viaggiato con una suora e ho potuto camminare anche sui ponti senza problemi”.