Gloria dal cielo vi guardo e prego

Gloria ha speso i suoi ultimi respiri per ringraziare la Mamma, per ciò che ha fatto per lei, e rassicurare la famiglia che, ora dal cielo, sarà loro di sostegno e di aiuto.

Gloria Trevisan, 27 anni, architetto della provincia di Padova; Marco Gottardi, 27 anni, della provincia di Venezia, anche lui architetto: due nomi che abbiamo sentito nominare spesso in queste ore, due giovani italiani, una coppia, di cui stanno parlando tutti giornali del mondo. E non perché dopo la laurea, conseguita grazie ai sacrifici delle famiglie e a pieni voti, abbiamo avuto modo di mostrare le loro qualità, non perché grazie al loro contributo l’Italia abbia fatto un salto di qualità di fronte al resto del mondo: Gloria e Marco non avranno mai l’occasione di mostrare il loro valore e le loro capacità, sono semplicemente morti e con loro tanti altri giovani o semplici padri e madri di famiglia, che ogni giorno si recavano a lavoro o a scuola in semplicità, sognando un futuro migliore e di far ritorno a casa, ai loro affetti.

Ancora una volta questo strano mondo, in cui pullulano incidenti e attentati, tragedie di ogni tipo, molte delle quali per mano d’uomo, mortifica l’umanità della gente comune, quelle che cerca di vivere nel rispetto delle leggi e delle istituzioni, che cerca di tirare avanti e per farlo emigra ancora.

Ora le autorità promettono grandi indagini e giustizia repentina, ma nulla ridarà vita alle tante famiglie che nell’incendio di Londra hanno perduto tutto.

La Grenfell Tower ha ucciso Gloria e Marco che cercavano un lavoro che sostenesse anche le loro famiglie lasciate qui in Italia, provate dalle vicende subite dai risparmiatori delle Banche Popolari del Veneto.

La Grenfell Tower ha bruciato anche le speranze di Mohammed Alhajali, un giovane siriano di 23 anni che, sfuggito alla guerra, desiderava studiare ingegneria civile alla University of West London, per tornare un giorno nel suo Paese e ricostruirlo.

La Grenfell Tower ha tolto la vita a Rania Ibraham, di 30 anni e madre di
due bambini, e a Jessica Urbano, di 12 anni, che nel caos del momento si è allontanata da chi la conduceva per mano verso l’uscita.

In quella torre si sono spente per sempre tante vite e tante speranze: non è la prima volta che accadono tragedie del genere, che Dio ci aiuti a fare in modo che sia l’ultima.

Il nostro abbraccio si allarghi alle persone sopravvissute e a coloro che hanno perso qualche familiare, perché le nostre preghiere rendano loro un po’ di serenità.

Impostazioni privacy