Come gli apostoli siamo partiti in pochi, oggi siamo milioni comunità carismatiche

 

Si fa un gran parlare di comunità carismatiche, la loro diffusione nella seconda parte del secolo scorso è stata rapida e capillare , ma come sono nate queste comunità? In cosa differiscono dalla celebrazione classica di cristo?

 

Tutto è iniziato per caso nel febbraio del ’67, quando un gruppo di studenti dell’Università di Pittsburg si è riunito in un ritiro presso la monastero dell’ Arca e la Colomba per un rinnovamento spirituale (un azione molto potente dello Spirito Santo).

 

In un primo momento sembrava che non fosse successo niente, il cambiamento di vita sperato non si stava verificando e gli studenti pensavano di aver perso tempo, ma passati due giorni tutto si è modificato radicalmente, qualcosa in loro era cambiato e non potevano smettere di pregare nemmeno volendo: alcuni invocavano il Signore a voce alta, altri piangevano di gioia, altri ancora ballavano pervasi dalla gioia di lodare Gesù Cristo.

 

Al ritorno dal ritiro i 20 studenti diffusero la loro esperienza in giro per il campus, si trattava per loro della rivelazione della reale esistenza di Dio e presero l’impegno di diffondere il messaggio in giro per tutte le città degli States, presto i carismatici (così si fecero chiamare) divennero un numero impressionante: nel 1973, in sei anni, erano diventati 200.000 solo negli USA.

 

La fede carismatica si diffuse in America Latina (sopratutto in Brasile) e anche in Europa, dove però si videro costretti a fronteggiare lo scetticismo della Chiesa Cattolica e delle fedi protestanti. Nonostante lo scetticismo iniziale (lo stesso Bergoglio li riteneva eccessivi e forse svitati) i carismastici si sono espansi ed ora il numero dei praticanti è di diversi milioni in tutto il mondo.

 

Dopo aver compreso come ha avuto inizio il tutto, rimane la curiosità di capire in cosa si differenziano rispetto ai comuni fedeli. Innanzi tutto è bene sapere che le comunità carismatiche in linea di massima si autogestiscono, ma le linee guida sono spesso dettate da un Vescovo che poi approva la raccolta di decime per l’autofinanziamento delle attività. Con il passare del tempo si sono creati anche dei centri di coordinamento nazionale in tutti i paesi che, in linea di massima, sottostanno all’autorità papale.

 

Le loro attività annuali si dividono in quattro appuntamenti fissi:

 

-Gruppo settimanale: i parrocchiani si incontrano pregano e cantano le lodi al Signore, poi leggono un passo della Bibbia e lo commentano tutti insieme.

 

-I ritiri spirituali: durante l’anno vengono organizzati dei ritiri in cui i fedeli si riuniscono in un luogo spirituale per un minimo di 2 giorni ed un massimo di una settimana. Durante il ritiro questi si concentrano su un aspetto particolare della spiritualità.

 

-Incontri di preghiera speciale: in questi casi i fedeli si riuniscono per una preghiera di guarigione o di liberazione.

 

-Seminari di vita nello spirito: si svolgono nelle parrocchie e consistono in una preghiera di effusione, ovvero la stessa che ha dato inizio a tutto e che sembra la chiave per la conversione della maggior parte dei fedeli.

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