Quando Raffaele Perrotta era ancora un bambino, si ammalò gravemente. Era il 1941 e lo aveva colpito una grave forma di meningite cerebrospinale meningococcica.
Avvertiva forti dolori alla testa e il dottore spiegò subito ai suoi genitori che non avrebbe potuto sopravvivere.
Ai suoi genitori non rimaneva che pregare e, intanto, posero un’immagine di San Giuseppe Moscati, sotto il cuscino, su cui riposava il loro bambino in fin di vita.
Quel gesto bastò a garantire la potente intercessione di San Giuseppe Moscati, poiché Raffaele guarì, nelle successive ore.
I medici dichiararono: “A parte discussioni cliniche del caso, due sono i dati incontrovertibili: la gravità della sindrome che faceva prevedere la prossima fine del giovane e l’immediata e completa risoluzione della malattia”.
Antonella Sanicanti
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