Conosciuta per le sue canzoni Pop, Giuni Russo divenne una fervente cattolica dopo aver letto la vita e le parole di Santa Teresa d’Avila.
Morta nel 2005 a causa di un cancro, Giuni Russo rimarrà una delle principali artiste italiane degli anni ’80. Le sue canzoni più spensierate come ‘Un’Estate al mare’ o ‘Alghero’ rimangono un pezzo della storia musicale italiana, ma della sua vita privata si conosce poco e quasi nessuno è a conoscenza del fatto che l’artista volle farsi seppellire al monastero delle Carmelitane Scalze che frequentava ormai da diversi anni.
In gioventù Giuni non aveva un rapporto intenso con la propria spiritualità, intesa come rapporto con il Sacro e con la religione, ma a cavallo tra gli anni ’80 e ’90 cominciò a meditare sugli scritti di Sant’Ignazio di Loyola e ne rimase colpita. Poco dopo conobbe gli scritti di Santa Teresa d’Avila e fu amore a prima vista per le parole e per le poesie della Santa, un amore talmente grande che decise di musicare una delle sue poesie. A raccontate questo episodio è stata una delle sue più grandi amiche, Maria Antonietta Sisina, la quale spiega come le venne la melodia giusta mentre si trovavano in macchina: “Un giorno, in macchina, la sento cantare una poesia della stessa d’Ávila. Ecco come nascevano le canzoni di Giuni, l’ispirazione arrivava d’un tratto. In quel momento non avevamo matite né registratori, per cui, per paura di scordarsi la melodia che le era venuta in mente, continuò a cantare fino a casa”.
Giuni Russo: “Ho accettato la malattia grazie a Dio”
Quando Giuni si ammalò di cancro la sua fede in Dio era già ben salda, ciò nonostante in un primo momento provò rabbia per il destino che il Signore le aveva disegnato ed alla fede granitica subentrò un periodo di incertezza e rabbia. Poco prima di morire, però, la cantante aveva fatto pace con il Signore ed aveva accettato sia la malattia che le sue conseguenze: “Ho fatto pace col mio male. Ma nonostante la fede ho avuto paura. Ho urlato, pianto e litigato col Crocifisso. Alla fine, però, ho accettato la malattia. In ginocchio”. D’altronde anni prima lo aveva già capito: “Credo di aver capito che Teresa, come lei dice, ci aiuta a conoscere Gesù … so che quella donna dice la verità”.
Fonte: uccronline.it
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Luca Scapatello