In occasione del Giubileo dei cori e delle corali, nella Solennità di Cristo Re, papa Leone XIV ha celebrato la Messa spiegando l’importanza del canto, espressione di amore.

Oggi, domenica 23 novembre, nella Solennità di Cristo Re dell’Universo, che conclude l’anno liturgico, papa Leone XIV ha celebrato la Santa Messa in piazza San Pietro. Nella giornata odierna di questo Anno Santo si celebra anche il Giubileo dei cori e delle corali.
Proprio a loro, a tutti i cantori e i musicisti che in particolare svolgono il servizio di accompagnamento musicale della liturgia, ma che anche allietano elevando canti ed eseguendo opere musicali in vari contesti, che il pontefice si è rivolto nell’omelia.
Papa Leone XIV al Giubileo dei cori e delle corali: il canto è espressione d’amore
Andare incontro al Signore Gesù Cristo, Re dell’Universo, principio e fine di tutte le cose è colui a cui dobbiamo orientare lo sguardo, ha sottolineato il papa in apertura della sua omelia. L’amore di Gesù che si manifesta nella croce, è il motivo ispiratore del canto, ha spiegato, rivolgendosi a tutti coloro che si dedicano alla musica e al canto liturgico.

Con le voci e i talenti che il Signore ha dato si rende lode attraverso la musica, che serve anche all’edificazione spirituale dei fratelli. “Il vosto compito è quello di coinvolgerli nella lode a Dio e di renderli maggiormente partecipi dell’azione liturgica attraverso il canto“, ha detto.
Esprimere appieno, giubilo ed esultanza, viene dalla gioia della grazia e nelle grandi civiltà questo è sempre stato manifestato dalla musica. Cita Sant’Agostino nel ricordare che “cantare amantis est“, ovvero che cantare è proprio di chi ama. Colui che canta “esprime l’amore, ma anche il dolore, la tenerezza, e i desideri che albergano nel suo cuore, ma allo stesso tempo ama colui a cui rivolge il suo canto“.
Essere cantori della grazia
Papa Leone ha aggiunto che “la musica liturgica diviene uno strumento preziosissimo mediante il quale svolgiamo il servizio di lode a Dio ed esprimiamo la gioia della vita nuova in Cristo“. Sempre citando Sant’Agostino, che su questo tema si è molto pronunciato, ricorda che il grande Santo esortava a camminare cantando “come viandanti affaticati che trovano nel canto un anticipo della gioia che troveranno quando raggiungeranno la loro meta“.
Far parte di un coro significa avanzare insieme in questo, condividendo sentimenti e, il canto, specifica il Santo Padre, ci ricorda che siamo “Chiesa in cammino, autentica realtà sinodale” . Ricorda anche le parole toccanti di Sant’Ignazio di Antiochia al riguardo mettendo in relazione il canto del coro con l’unità della Chiesa. L’armonizzazione delle voci diverse in un coro danno vita ad un’unica lode, uniscono e sono simbolo della Chiesa che nell’amore unisce tutti.
Il ministero del cantore liturgico, dice il papa, richiede una vita spirituale profonda, perchè aiuta e favorisce la preghiera degli altri. Richiede disciplina e spirito di servizio, bisogna perciò superare le eventuali tensioni camminando nella lode. Ha concluso mettendo tutti i cantori e musicisti sotto la protezione di Santa Cecilia, la martire loro patrona.
L’appello per il rilascio dei cristiani perseguitati e la Lettera apostolica
A conclusione della Santa Messa, prima della consueta recita dell’Angelus a mezzogiorno, papa Leone ha espresso la sua preoccupazione e il suo dolore per la situzione dei cristiani perseguitati in Nigeria e in Camerun. In questi giorni sono giunte le notizie di rapimenti di sacerdoti, fedeli e studenti. Il papa è vicino alle loro famiglie angosciate.
Ha rivolto perciò un accorato appello affinché siano rilasciati al più presto i cristiani rapiti ed ha esortato le autorità competenti a prendere decisioni tempestive e adeguate per aiutarli e favorire il rilascio. Ha ricordato poi che è ormai vicino il suo viaggio apostolico in Turchia e in Libano, che svolgerà nelle prossime settimane.
In Turchia sarà celebrato il 1700 anniversario del Concilio di Nicea. Per questa occasione oggi viene pubblicata la Lettera apostolica In unitate fidei, che commemora tale storico evento. Ha concluso con la preghiera a Maria in particolare per la pace.







