Giovanni Paolo II: da questo capiamo perché è diventato Santo

Papa Giovanni Paolo II, questo episodio particolare della sua vita testimonia il suo cammino di santità che lo ha contraddistinto. 

il giovane sacerdote karol wojtyla
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Sedici anni fa, la sera del 2 aprile 2005 alle 21.37 nasceva al Cielo  Giovanni Paolo II, uno dei Pontefici più amati. Il Papa Santo, la sua anima candida, la compassione e l’amore che aveva verso il popolo che guidava l’ha fatto entrare nel cuore di tutti i cristiani.

Tanti potrebbero essere gli episodi da raccontare, noti e meno noti, circa l’amore che i fedeli avevano verso di lui. Ve ne proponiamo uno, di quando Wojtyla era ancora solo un sacerdote.

Il suo gesto di carità nei confronti di una donna

Siamo nella Roma del dopoguerra, nel 1946. Karol Wojtyla, all’epoca, era solo un sacerdote e, solo molti anni più tardi, sarebbe diventato uno dei Papi più amati, pregati e rispettati della storia della Chiesa. L’episodio che vi stiamo per raccontare rappresenta un gesto di grande compassione che il giovane Karol ha fatto nei confronti di una povera donna.

In un negozio di alimentari entra una signora che si avvicina al banco con aria mesta, un atteggiamento dato dalla natura della richiesta che stava per fare al commerciante. La donna, infatti, era indigente. Suo marito, di ritorno dalla guerra finita da solo un anno, era rimasto mutilato e non poteva andare a lavorare. Per questo, lei faceva ciò che poteva, dividendosi tra la cura dei sette figli e l’esigenza di lavorare.

Il negoziante non volle aiutare quella donna

Nonostante la vergogna di ammettere la condizione di assoluta povertà nella quale si trovava, ella pregò il commerciante di darle dei prodotti a credito, ma lui si rifiutò categoricamente. Lei, disperata, si mise in ginocchio e cominciò a supplicare, promettendo che avrebbe pagato non appena sarebbe riuscita a procurarsi del denaro. Ma l’uomo, inflessibile, disse che non le avrebbe fatto credito.

Dietro di lei c’era un giovane sacerdote che, impietosito dalla scena, disse al commerciante: “Le dia quello che le serve, pagherò io!”. Il proprietario del negozio era molto scettico: l’abbigliamento del sacerdote dava dimostrazione che non avesse molto denaro. Ma il giovane prete ribadì: “Facciamo così. La signora metterà la sua lista della spesa sul piatto della bilancia, e io le pagherò tanta merce quanto pesa la sua lista”.

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Il commerciante era cosciente che un foglio di carta non poteva pesare quanto un prodotto, figuriamoci quanto tutta una lista della spesa. Così, per farsi beffe del sacerdote, accettò e chiese alla donna di porre la lista sul piatto della bilancia. La donna scrisse qualcosa e poggiò lì il foglio. In modo incomprensibile, il piatto della bilancia si abbassò. Si ristabilì solo dopo che l’uomo ebbe messo, sull’altro piatto, tutti i prodotti che la donna desiderava, senza nemmeno guardare la sua lista.

Karol: “Ora sai quanto pesa una preghiera”

Il commerciante, incredulo, volle guardare fino alla fine cosa avesse scritto la donna sul quel foglio. Ma, invece di una lista della spesa, ci trovò una preghiera: “MIO DIO, TU CONOSCI LA MIA SITUAZIONE E SAI CIÒ DI CUI HO BISOGNO. METTO TUTTO NELLE TUE MANI! “. Sbigottito, il commerciante guardò verso il sacerdote, il quale gli disse: “Adesso sa quanto pesa una preghiera”. Gli lasciò cinquanta lire, una cifra sufficiente a coprire tutti gli acquisti.

Prima che il sacerdote uscisse dal negozio, il commerciante lo bloccò e gli chiese il suo nome. Questi rispose: “Il mio nome è Karol. Karol Wojtyla”.

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ROSALIA GIGLIANO

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