GIORDANO BRUNO, UN SACERDOTE DISCUSSO E MESSO AL ROGO
Giordano Bruno (1548 – 1600), apparteneva all’ordine domenicano e fu filosofo e scrittore. Le sue idee sull’universo e su Dio ancora oggi sono considerate innovative, da alcuni, dissacranti da altri. Era principalmente un naturalista e basava le sue considerazioni su diverse correnti filosofiche (materialismo, averroismo, copernicanesimo, lullismo, scotismo, neoplatonismo, ermetismo, mnemotecnica, nonché su influssi ebraici e cabalistici), soprattutto però era un panteista. Per lui Dio era natura infinita. Diceva: “Io dico Dio tutto Infinito, perché da sé esclude ogni termine ed ogni suo attributo è uno e infinito; dico Dio totalmente infinito, perché lui è in tutto il mondo ed in ciascuna sua parte infinitamente e totalmente.”.
Per questo e per altre considerazioni illecite sulla Sacra Scrittura, sulla Trinità e sul Cristianesimo, venne scomunicato, in seguito giudicato eretico dal tribunale dell’inquisizione, e messo al rogo, in piazza Campo de’ Fiori a Roma. Ma c’è molto di più sul suo comportamento contrario ai principi cristiani, indizi che raccontano strane storie che vanno dalla stregoneria alla misoginia. Ecco un estratto di un articolo pubblicato su “Tempi” che lo spiega ampiamente.
“C’è forse qualche legame fra il vecchio eretico cinquecentesco, cui i massoni dedicarono una statua in campo de’ Fiori a Roma, e il tema dei diritti delle donne? Più che altro, io credo che ci sia un legame di causa effetto fra la propaganda anti-cattolica, che esalta gente come Giordano Bruno, e il progressivo peggioramento della condizione della donna in Occidente. (…) Infatti le strade sono piene di portatori di belle-culture-altre, secondo cui le donne sono solo oggetti o meglio bestiame di proprietà degli uomini. (…)
(…) I libri di storia descrivono i cristiani dei secoli passati come un branco di ignoranti superstiziosi assetati di sangue. Convinta che il cristianesimo sia dunque una religione orribile, la gente finisce per credere che qualunque altra religione debba per forza essere migliore di quella cristiana. E così permettono ai portatori di belle-religioni-altre e belle-culture-altre, che degradano la donna ad oggetto (per tacere d’altro), di invadere l’Occidente senza colpo ferire.
Presieduto da Bellarmino, il processo a Bruno durò quasi dieci anni. Gli inquisitori erano dell’idea che, una volta terminato il processo, sarebbe bastato rinchiudere l’ex domenicano in un qualche sperduto convento domenicano, per renderlo inoffensivo e indurlo al ravvedimento. Ma quando un compagno di cella del Bruno riferì loro qualche oscuro segreto che gli era stato confidato dal mago stesso, Bruno fu consegnato precipitosamente al “braccio secolare” (la giustizia civile), che gli inflisse la pena del fuoco.
Non sappiamo di quali sconvolgenti segreti fosse a conoscenza il compagno di cella di Bruno. Quello che sappiamo è che Bruno fantasticava da tempo di soggiogare il Papa con le sue formule magiche, prenderne il posto e sostituire la religione cristiana con la sua religione magico-pagana in tutti i territori della Chiesa.”.