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Gianna Jessen torna in Italia per portare la sua testimonianza pro life

Continua il giro di conferenze di Pro Vita Onlus  nelle città italiane in cui Gianna Jessen racconta di come è sopravvissuta al tentativo di aborto.

Continua a registrare numeri positivi il tour di conferenze di Gianna Jessen organizzato da ‘Pro Vita Onlus‘ in diverse città italiane con la collaborazione delle diocesi e dell’associazione ‘Difendiamo i nostri figli’. Non è la prima volta che la donna americana fa visita al “Bel Paese” per portare la propria testimonianza contro l’aborto e non è un caso che la sua presenza attiri centinaia di persone curiose di ascoltare la sua vicenda personale e supportare la sua causa. Gianna, infatti, è sopravvissuta ad un tentativo di aborto con soluzione salina effettuato in una delle cliniche di ‘Planned Parenthood‘ ed oggi combatte contro chi sostiene che la cessazione di gravidanza sia un diritto della donna.

La storia di Gianna Jessen

Nel 1977 la madre di Gianna decide di non portare a termine la gravidanza e viene ricoverata in una delle cliniche ‘Planned Parenthood’ per sottoporsi alla procedura con soluzione salina. Secondo quanto raccontato più volte da Gianna, la donna si trovava alla trentesima settimana di gravidanza e la soluzione salina avrebbe dovuto renderla cieca e soffocarla entro le 24 ore. Con grande sorpresa di tutti la piccola venne al mondo, sebbene presentasse sintomi di paralisi cerebrale e muscolare. La madre decise di affidarla ad un orfanotrofio, anche perché i medici le dissero che sarebbe cresciuta con problemi alla vista e che la paralisi cerebrale e muscolare l’avrebbe accompagnata per il resto della vita.

Quando compì 4 anni, Gianna venne adottata da una famiglia desiderosa di darle il proprio amore. Crescendo i problemi presentati alla nascita sono svaniti e l’indesiderata è divenuta una donna in perfetta salute. Oggi che è una donna adulta combatte contro i progressisti e soprattutto contro le femministe che sostengono che l’aborto sia un diritto della donna. Affermazione alla quale lei controbatte chiedendo: “Ed i miei diritti allora?”, un quesito a cui ancora nessuno ha saputo rispondere.

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Luca Scapatello

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Luca Scapatello

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