Gesù parla al cuore di voi sacerdoti

Ogni atto della tua vita, figlio mio, deve essere un atto sacerdotale, in cui nulla deve mescolarsi della natura, nulla del mondo.

Come sacerdote devi essere fulgente nei raggi della bontà di Dio, come brillante che splenda ai raggi del sole. Devi essere mansueto, dolce e calmo. Si mostri in te la bontà: e la misericordia di Dio.

L’anima tua si elevi sulle anime, nel santo ministero, colomba di pace e di purezza, tra i fiori della carità. Senti forte l’impeto della tua natura? Il tuo carattere è reciso e molte volte irruente? Volgi gli occhi a me che portai per te la Croce, senza lamentarmi, avendo l’estrema parola della mansuetudine: Padre, perdona loro, e del compatimento: non sanno quello che fanno.

Abbi grande pazienza e grande dolcezza nei tuoi modi per amor mio.

Vivi di me, figlio mio, e farai vivere a tua volta di me. Amami con tutto il cuore, e mi farai amare. Come angelo, porta le anime nella via di Dio, e non attrarle come uno che indulga alla debolezza del mondo, o che la consideri come una facile attrattiva al bene.

Lo so, non sempre tu vivi, anche nella tua vita religiosa in un mondo soprannaturale. Ma se c’è… fumo acre di boscaglia che brucia, tu va in alto, all’aperto dove c’è azzurro e col tuo esempio di vita santa, molto santa, smorza i sarmenti della miseria che ardono e soffocano.

Lampada accesa sei tu sul candelabro, nella mia Chiesa, come Sacerdote, lampada per l’ufficio che rivesti nella tua Comunità.

Devi dunque splendere, perché gli altri possano illuminarsi alla tua fiamma. Libro vivente aperto al popolo e ai tuoi dipendenti, affinché vi leggano, nei tuoi esempi e nelle tue parole, la via che debbono seguire per venire a me.

Ogni tuo difetto è come un soffio che diminuisce la fiamma e volta la pagina al vuoto. La tua… dignità non sta nei drappi e nell’anello, sta nell’abito della santità e nel più intimo legame con me.

Ti voglio santo.

Di don Dolindo Ruotolo

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