Gesù Nazareno riscattato. La vera storia….

 

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La devozione a Gesù Nazareno nella Chiesa del nostro Monastero di Clarisse Cappuccine risale agli inizi del 1700 quando il culto della statua di Gesù Nazareno dalla Spagna si diffuse in tutta l’Europa.

Infatti l’immagine che le monache venerano riproduce tale statua di gesù Nazareno che si trova tutt’ora nella Chiesa dei trinitari Scalzi a Madrid ed ha alle spalle una lunga ma meravigliosa storia.

Nel 1600 la statua di Gesù Nazareno si trovava a Mamora, città marocchina fortificata appartenente alla Spagna insieme ad altre immagini sacre, custodite dai frati cappuccini. Il 26 aprile 1681 la fortezza di Mamora fu assediata, e conquistata nei giorni successivi da un esercito di mori del re Muley Ismail che presero in ostaggio, oltre ai prigionieri, le immagini sacre trovate in chiesa e le portarono a Mequinez alla corte del re.

Le immagini subirono oltraggi di ogni genere e la statua di gesù Nazareno fu addirittura gettata in un letamaio, finchè un frate laico Fr. Pedro di Los Angeles della SS. Trinità Scalzo, in virtù del suo carisma, chiese il riscatto di sette immagini sacre in cambio di sette mori, che il re avrebbe potuto scegliere tra i prigionieri catturati dagli spagnoli con la condizione che il religiosi sarebbe stato bruciato vivo se non avesse tenuto fede all’accordo.

Così avvenne: le immagini furono riscattate e portate a Ceuta dove, al termine di una solenne processione, furono collocate nel Real Convento dei Padri Trinitari Scalzi dove si cantò il te Deum di ringraziamento; il tutto avvenne il 28 gennaio 1682. Da Ceuta le immagini furono inviate ad Algesiras e da lì al Convento dei trinitari Scalzi di Siviglia dove rimasero fino alla fine di luglio.

Nella seconda quindicina di agosto le statue arrivarono a Madrid dove ricevettero solenni festeggiamenti in riparazione delle offese subite dai Mori.

A tutte fu posto il santo scapolare con una croce celeste e rossa dei Trinitari Scalzi ed infine la statua di Gesù Nazareno fu posta sull’altare principale.

Il 6 settembre ci fu una solenne processione alla presenza dei Reali di Spagna durante la quale il Divin Redentore operò numerosi miracoli sugli infermi presenti.

In seguito la statua di Gesù Nazareno rimase nella chiesa dei Trinitari trasformata in un santuario e dopo una soppressione dello stesso, avvenuta nel 1835, fu costruita, nel 1930, l’attuale basilica su incarico dei cappuccini.

DIFFUSIONE DELLA DEVOZIONE

Il primo diffusore della devozione a Gesù Nazareno fu P. Eusebio del Santissimo sacramento che estese il culto in tutti i domini spagnoli e poi a raggiera negli altri stati Europei: Germania, Italia, Ungheria, Polonia fin nelle Indie Occidentali attraverso copie della scultura, quadri, stampe e medaglie. A tale periodo si può far risalire la nascita della devozione al quadro di Gesù Nazareno nella chiesa del nostro Monastero.

Secondo un’antica testimonianza, le monache, avendone vuta per caso notizia, si accesero di grandi ferventi desideri di avere una piena idea di tale devozione e, fattasi portare dalla chiesa di S. Carlo alle Quattro Fontane dei PP. Trinitari Scalzi in Roma una riproduzione su tela ed un libretto su tale notizia, introdussero la devozione e il culto nella Chiesa del Monastero.

In occasione della Rivoluzione partenopea del 1799, fu fatto un solenne triduo nella nostra Chiesa, in onore di gesù Nazareno, volto a scongiurare la pace nel Regno di Napoli ad opera soprattutto di Madre Maria Cristina e di P. Ignazio da Napoli cappuccino.

Da allora, soprattutto con l’opera instancabile di Madre Agata Ferrari la festa di Gesù Nazareno, celebrata la lllª domenica di luglio assunse un tale livello di solennità “che si sceglievano ogni anno esimi oratori per far esaltare le grazie che ogni giorno si ottenevano dalla Scra Effige, non solo nella città e nel Regno di Napoli ma anche all’estero: in Polonia, Moscovia e Germania”.

La data della festa è rimasta immutata per due secoli fino a pochi anni orsono quando a seguito della riforma liturgica del vaticano llº del 1965 il giorno è stato cambiato fino a che in occasione del giubileo del 2000, noi monache cappucine abbiamo deciso di trasferirlo alla 2ª domenica di Quaresima.

In tale domenica infatti la Chiesa ci invita a contemplare il volto trasfigurato di Cristo che si avvia al Suo mistero di morte e resurrezione pasquale.

“ Il fatto che questa devozione sia stata tanto divulgata è dovuto agli innumerevoli miracoli che Cristo, nostro Redenteore, ha operato attraverso questa santa immagine i quali miracoli non è possibile riferire tutti. Basti dire per ora che non si troverà un tipo di difficoltà dalle quale, molte volte, non siano stati liberati i Suoi devoti, tribolazione nella quale, non abbia dato consolazione e né infermità che con la Sua invocazione non sia cessata. Risplende particolarmente nel cambiare i cuori induriti e a convertire la Sua vista come in molti casi ha dimostrato l’esperienza”. (P.Eusebio, 1705).

E noi monache possiamo testimoniare che nel caso dei secoli il “nostro” Gesù Nazareno, ha operato numerose grazie per tutti coloro che si sono rivolti con fede alla Sua intercessione presso il Padre di ogni misericordia.

E per questo, da sempre, la festa di Gesù Nazareno viene preceduta da una novena di preparazione fatta di preghiera, meditazione e pratiche sacramentali. Infatti è necessario confessarsi e comunicarsi prima di cominciare tale novena e durante i nove giorni è indispensabile fermare la meditazione su tali momenti della passione di Gesù nell’orto di Getsemani, la coronazione di spine, l’oltraggio subito da Gesù nella spoliazione delle vesti.

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