Gesù ci parla ogni giorno: come possiamo imparare ad ascoltarlo?

Il Signore ci parla direttamente ogni giorno, sta a noi fare più attenzione nell’ascoltarlo.

Ogni giorno ed in ogni momento, Egli apre le sue braccia, ascolta le nostre preghiere e le nostre suppliche. Ma noi, quanto lo ascoltiamo?

Gesù ci parla ogni giorno | Come imparare ad ascoltarlo?
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Ascoltiamo Gesù che ci parla?

Pensiamo sempre che siamo noi a pregare Gesù, a parlare con Lui e che Lui, dal canto suo, possa anche non risponderci. Niente di più sbagliato: Cristo ascolta ogni nostra supplica, preghiera, necessità, ringraziamento ed è pronto sempre ad accoglierci, ad aprire le sue braccia, ad aiutarci.

Noi preghiamo e Lui ci ascolta. E se fosse Lui, invece, a parlarci? Se volesse dirci qualcosa, quanto siamo disposti ad ascoltarlo? Certo, potremmo pensare: “Ma come…Gesù si rivolge a me, proprio a me?”. La risposta è sì: lui ci parla, non è un Dio che ascolta solo e non fa più nulla.

Il Signore Gesù parla a ognuno: la sua lettera

Lui ci parla in tanti modi e lo fa con ciascuno di noi, sempre ed ogni giorno. Sta a noi ascoltare con attenzione, fede e con cuore aperto e sincero. Come in questo messaggio che ci manda. Leggiamolo insieme:

Scrivo dalla mia croce alla tua solitudine. A te che tante volte mi hai guardato senza vedermi e mi hai sentito senza ascoltarmi.

A te che tante volte hai promesso di seguirmi da vicino e senza sapere il perché, ti sei allontanato dalle orme che ho lasciato nel mondo perché non ti perdessi.

A te che non sempre credi che io sia al tuo fianco, che mi cerchi senza trovarmi e a volte perdi la speranza di incontrarmi.

A te che a volte pensi che io sia solo un ricordo e non capisci che sono vivo. Io sono l’inizio e la fine; sono la via perché tu non ti perda, la verità perché tu non sbagli e la vita perché tu non muoia.

Il mio tema preferito è l’amore, che è stato la mia ragione per vivere e per morire. Sono stato libero fino alla fine; ho avuto un ideale chiaro e l’ho difeso con il mio sangue per salvarti.

Sono stato Maestro e servitore, sono sensibile all’amicizia e aspetto da tanto tempo la tua. Nessuno come me conosce la tua anima, i tuoi pensieri, il tuo cammino, e so molto bene quanto sia grande il tuo valore.

So che a volte la tua vita sembra povera agli occhi del mondo, ma son anche che hai tanto da dare, e sono certo che nel tuo cuore ci sia un tesoro nascosto: conosciti e allora riserverai un posto per me.

Se sapessi da quanto tempo busso alla porta del tuo cuore e non ricevo risposta! A volte soffro quando mi ignori e mi condanni, come Pilato.

Soffro anche quando mi rinneghi, come Pietro, e quando mi tradisci, come Giuda. Oggi ti chiedo di unirti al mio dolore, di prender su di te la tua piccola croce insieme alla mia.

Ti chiedo pazienza con i nemici, amore per il coniuge, responsabilità nei confronti dei figli, tolleranza con gli anziani, comprensione con i fratelli, compassione verso chi soffre, servizio nei confronti di tutti, come io ho vissuto e ho insegnato.

Non vorrei vederti egoista, ribelle, pessimista. Vorrei che la tua vita fosse allegra, sempre giovane e cristiana. Ogni volta che ti scoraggi, cercami e mi troverai.

Ogni volta che ti senti stanco, parla con me, raccontami i tuoi problemi. Ogni volta che pensi di non servire a nulla, non deprimerti, non ritenerti inferiore, non dimenticare che avrò bisogno della tua piccolezza per entrare nell’anima del tuo prossimo.

Ogni volta che ti sentirai solo non dimenticare che sono con te. Non stancarti di chiedermi, io non i stancherò di darti.

Non stancarti di seguirmi, io non mi stancherò di accompagnarti. Non ti lascerò mai solo”.

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