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La denuncia di una mamma: “Negano la mensa a mio figlio disabile”

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Una mamma disperata di Foggia lancia una denuncia su Facebook, spiegando che è stato negata a suo figlio la possibilità di pranzare a mensa con i compagni di scuola. 

“Vedete com’è felice?”. Inizia così un lungo post a commento di foto, pubblicato su Facebook dalla madre di un bambino di Foggia affetto da paralisi cerebrale infantile, che da quest’anno non avrà più assistenza durante i pasti a scuola per la mancanza di personale specializzato. Questo, spiega nel post la donna, gli impedirà di mangiare insieme ai compagni di classe e di scuola, attività che lo rendeva felice e che lo faceva integrare con gli altri bambini.

Fino allo scorso anno c’era a sua disposizione un operatore addetto ad aiutarlo a nutrirsi e deglutire, fase particolarmente delicata nelle sue condizioni, ma da quest’anno l’Istituto comprensivo Santa Chiara Pascoli Altamura non è riuscito ad ottenere una figura professionale sostitutiva ed ha chiesto ai genitori di provvedere personalmente: prendendo il ragazzo a scuola prima del pranzo o pagando attraverso l’assegno di disabilità un operatore adibito a tale proposito. Proprio questa richiesta ha mandato su tutte le furie la donna che a tal proposito ha scritto: “Ma stiamo scherzando??? Voglio dire a voi signori della Asl e della scuola – tuona la mamma su Fb -, che i soldi che prende mio figlio servono per il suo benessere: terapie extra (poiché l’Asl ne passa solo un minimo), medicine, integratori, viaggi per visite specialistiche, infermieri, ecc. Il personale che serve a scuola non rientra nelle nostre competenze. Tu scuola Istituto comprensivo Santa Chiara-Pascoli-Altamura stai discriminando un alunno”.

Servizio mensa negato a bambino disabile, la scuola: “Abbiamo fatto il possibile”

In seguito alla pubblicazione del post da parte della donna ed alla relativa ondata di sdegno suscitata dallo stesso, la scuola foggiana si è vista costretta a spiegare la propria posizione in una nota ufficiale in cui si legge: “Nella classe dell’alunno – si spiega – sono in servizio alcuni insegnanti curricolari e ben due docenti di sostegno, proprio per coprire l’intero arco di funzionamento del plesso, che osserva un orario a tempo pieno, con otto ore di funzionamento al giorno. Inoltre, il team messo a disposizione è arricchito dal supporto di due collaboratori scolastici che, volontariamente e senza alcun compenso aggiuntivo, hanno offerto e offrono la loro preziosa disponibilità, provvedendo alla cura personale e all’igiene dell’alunno”, precisa l’istituto sottolineando come gli si offra tutto il sostegno che necessita.

Per quanto riguarda il servizio mensa, nella nota viene spiegato che si tratta di un servizio extra curricolare, quindi non di competenza dell’Istituto, ciò nonostante la presidenza ha fatto il possibile per permettere all’alunno di non sentirsi discriminato: “Prima dell’inizio dello scorso anno scolastico l’istituzione scolastica si è attivata per accreditarsi come ente di accoglienza dei volontari/tirocinanti ReD (Reddito di Dignità) ed ha presentato uno specifico progetto, approvato e sostenuto dalla Regione e dall’Assessorato Politiche Sociali del Comune di Foggia. Per effetto di tale impegno, per l’intero anno scolastico, è stato possibile usufruire del contributo di un OSS (Operatore Socio-Sanitario), al quale è stata delegata la cura dell’alunno nella fase del pranzo”. Scaduto il termine del progetto è stata fatta richiesta per un rinnovo con relativo nuovo operatore, ma la richiesta non è stata ancora soddisfatta.

La scuola fa sapere di aver risolto il problema operatore

Proprio oggi l’Isitituto Comprensivo Santa Chiara Pascoli Altamura ha fatto sapere tramite una nota ufficiale che è riuscita a risolvere il problema legato all’Operatore Socio Sanitario e che dunque il bambino disabile potrà pranzare insieme ai compagni alle mensa scolastica: “A un solo giorno di distanza dall’attivazione del servizio di mensa, la scuola ‘Santa Chiara-Pascoli-Altamura’ è riuscita, ancora una volta, a risolvere la problematica denunciata dalla famiglia del minore. Nonostante le operazioni di individuazione e di assegnazione degli operatori socio-sanitari non siano di competenza delle istituzioni scolastiche, la scuola ha portato oggi a compimento un percorso, avviato da settimane, costellato da tentativi, battute di arresto e ricerche di collaborazioni, conseguendo un nuovo successo”.

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Luca Scapatello

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Luca Scapatello

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