Festival Dottrina Sociale: “Siate costruttori di ponti” – Il Videomessaggio del Papa

Una “nuova economia inclusiva” e una “politica capace di amore”. È quello che auspica papa Francesco nel contesto della X edizione del Festival della Dottrina Sociale della Chiesa.

L’evento che si tiene a Verona, dal 26 al 29 novembre, sul tema Memoria del futuro, quest’anno si svolge essenzialmente in modalità online, per ragioni legate all’emergenza sanitaria.

In uno “scenario che porta con sé difficoltà e gravi ferite personali e sociali”, il Festival “con la sua metodologia creativa, desidera avviare un confronto tra soggetti diversi per sensibilità e azione, ma convergenti nella costruzione del bene comune”, ha sottolineato il Santo Padre nel suo videomessaggio indirizzato ai partecipanti.

Il Pontefice ha rievocato la figura di don Adriano Vincenzi, principale animatore delle prime nove edizioni del Festival, scomparso lo scorso febbraio. “Lo vogliamo ricordare nel tratto distintivo del suo servizio, con parole che si intonano con quanto ho scritto nell’ultima Enciclica Fratelli tutti: «È grande nobiltà essere capaci di avviare processi i cui frutti saranno raccolti da altri, con la speranza riposta nella forza segreta del bene che si semina» (n° 196)”.

No a una sterile nostalgia, sì a una “memoria del futuro”

Il tema scelto per la decima edizione del Festival, Memoria del futuro, potrà apparire “un po’ strano”, ha commentato il Papa, “ma è creativo”, in quanto, per i cristiani, il futuro si declina nel segno della “speranza”, ovvero “la virtù di un cuore che non si chiude nel buio, non si ferma al passato, non vivacchia nel presente, ma sa vedere il domani”. Per i cristiani il domani significa “la vita redenta, la gioia del dono dell’incontro con l’Amore trinitario”.

Pertanto “essere Chiesa significa avere lo sguardo e il cuore creativi e orientati escatologicamente senza cedere alla tentazione della nostalgia, che è una vera e propria patologia spirituale”. Anche per questo, ha proseguito Francesco, “la dinamica dei cristiani non è quella del trattenere nostalgicamente il passato, quanto piuttosto di accedere alla memoria eterna del Padre”. È sterile, dunque una “nostalgia, che blocca la creatività e ci rende persone rigide e ideologiche anche nell’ambito sociale, politico ed ecclesiale”. Ben più fecondo è coltivare una “memoria, così intrinsecamente legata all’amore e all’esperienza, che diventa una delle dimensioni più profonde della persona umana”.

Il “senso del Festival di quest’anno” è stato quindi indicato dal Papa nel “vivere la memoria del futuro”. Ciò significa “impegnarsi a far sì che la Chiesa, il grande popolo di Dio possa costituire in terra l’inizio e il germe del regno di Dio”. Manifestare la “vita di Dio” ricevuta in dono “nel battesimo” è un modo per “fare memoria ora di quella vita futura nella quale saremo insieme dinanzi al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo”. Solo così, ha proseguito Francesco, è possibile “superare la tentazione dell’utopia, di ridurre l’annuncio del Vangelo nel semplice orizzonte sociologico”, evitando di farsi “ingaggiare nel ‘marketing’ delle varie teorie economiche o fazioni politiche”.

Papa: “In voi partecipanti, la gente non incontri muri ma volti”

Se ognuno porta dentro di sé “la forza e la creatività della vita di Dio”, sarà possibile “affascinare il cuore e lo sguardo delle persone al Vangelo di Gesù”, aiutando così “a far fecondare progetti di nuova economia inclusiva e di politica capace di amore”.

Festival dottrina sociale Papa francesco
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A conclusione del videomessaggio, il Pontefice ha esortati i partecipanti al Festival della Dottrina Sociale a diventare “costruttori di ponti”, affinché “coloro che qui si incontrano non trovino muri ma volti”.

Luca Marcolivio

 

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