Il satanismo un fenomeno in espansione come combatterlo?

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“Guai a coloro che chiamano bene il male e male il bene, che cambiano le tenebre in luce e la luce in tenebre, che cambiano l’amaro in dolce e il dolce in amaro” (Is 5,20)

                                                                      La realtà di un fenomeno
Tra le varie tipologie di sette, quelle sataniche sono generalmente considerate le più pericolose soprattutto a causa del carattere negativo che deve contraddistinguere ogni componente e le pratiche ritualistiche di morte che alcune di esse mettono in atto. Le sette sataniche sono gruppi organizzati in modo gerarchico. AI vertice c’è un capo, che fa da tramite tra il gruppo e Satana. Oltre agli adepti abituali ci sono anche gli adepti accessori, spesso donne e bambini, che vengono plagiati o suggestionati dagli iniziati più anziani, attraverso manipolazioni psicofisiche, e vengono utilizzati nei rituali satanici di tipo sessuale. I satanisti sono individui particolarmente “carismatici” che influenzano gli adepti utilizzando potenti tecniche di suggestione o strategie di manipolazione mentale. Generalmente i capi preferiscono reclutare persone facilmente vulnerabili e senza punti di riferimento. L’ingresso nella setta viene sancito da un’iniziazione rituale, che serve a indurre l’adepto a sostituire alla sua personalità una personalità di setta. Le tecniche di suggestione hanno un’importanza fondamentale nel reclutare nuovi adepti. La manipolazione psicologica non si avvale quasi mai di metodi coercitivi in forma esplicita, al contrario i capi individuano le debolezze delle persone e offrono loro alternative interessanti per risolvere i propri problemi. Infatti nei neo-adepti prevale sempre la sensazione di aver trovato finalmente una guida che ha poteri e conoscenze speciali, e che li potrà aiutare a risolvere i propri problemi, sia di carattere esistenziale, psicologico, che materiale. I capi delle sette sataniche, dunque, ottengono dagli adepti un consenso suggestivamente motivato, che li induce a credere che abbiano poteri o conoscenze speciali e che, attraverso l’appartenenza alla setta, riusciranno a realizzare le proprie aspettative. Le sette sataniche riescono a trattenere gli adepti perché diventano un importante punto di riferimento. I satanisti non vivono tutti insieme in una comunità, come accade in altre sette, e mantengono una facciata di copertura nella società. Il fatto di continuare a fare la solita vita dà loro la sensazione di aver scelto liberamente di condividere con gli altri il potere maligno durante le messe nere. Le tecniche di persuasione adottate dal capo e dai membri diventano più coercitive sia quando bisogna preservare il segreto settario, cioè quando si teme che uno dei seguaci riveli all’esterno qualcosa che riguarda la setta, sia quando un membro del gruppo vuole abbandonare la congrega. Queste tecniche si basano su pressioni fisiche e psicologiche molto forti. Se, per esempio, un adepto esprime dei dubbi sulla propria permanenza nella setta, questa convinzione viene subito repressa. All’inizio, gli altri membri della setta provano semplicemente a parlare con lui per dissolvere i dubbi. Se i dubbi persistono, il gruppo si stringe maggiormente attorno all’adepto, con atteggiamenti fortemente adulatori e coinvolgendolo maggiormente nelle attività sessuali del gruppo. Quando però tutto ciò non è più sufficiente a fargli cambiare idea e a mantenerlo nel gruppo, l’adepto viene minacciato e ricattato. Le minacce e i ricatti all’inizio sono diretti contro l’adepto stesso ma, qualora non siano sufficienti, ricadono anche sui suoi familiari e le persone che gli sono care. La manipolazione mentale utilizzata per rinforzare l’appartenenza al gruppo e per mantenere il consenso frequentemente si avvale dell’utilizzo di droghe e di tecniche ipnotiche; tuttavia in genere è semplicemente l’attività satanista che persuade l’adepto a rimanere all’interno della setta. Per esempio, è difficilissimo che un seguace, convinto di aver accresciuto attraverso i rituali il proprio potere energetico e psichico, abbandoni la setta. Piuttosto, qualora le richieste fatte al Demonio non vengano esaudite, crede di non avere abbastanza fede, di non aver compiuto i riti correttamente, o di dover compiere sacrifici più cruenti.
La manipolazione mentale nelle sette sataniche è una strategia di relazione che viene utilizzata per distruggere l’identità dell’individuo. In generale, la manipolazione mentale viene usata da una o più persone senza scrupoli, che cercano di soggiogare altri individui, attraverso una relazione di potere che serve ad annullare e strumentalizzare l’identità della vittima per i propri scopi. Quindi è una strategia che minaccia l’integrità e l’autonomia dell’individuo perché incoraggia la dipendenza e riduce l’autonomia. L’identità di ciascuno di noi consiste nelle credenze, nei comportamenti, nelle emozioni e nei processi di pensiero, che caratterizzano il nostro modo di essere. Sotto l’influenza del controllo mentale, l’identità originaria viene rimpiazzata da un’altra identità che corrisponde ai bisogni e alle necessità della setta. L’aspetto particolare delle forme di manipolazione mentale utilizzate nelle sette sataniche sta nel fatto che, mentre nelle altre sette distruttive la manipolazione serve a garantire il potere al capo carismatico, i satanisti venerano una dottrina o un’entità che in questo caso è Satana stesso.
Le tipologie di satanismo
All’interno del satanismo esiste principalmente una corrente “personale” ed una “impersonale”. Oltre a queste due correnti principali che definiscono il satanismo in senso stretto, ne esistono altre che costituiscono la spiritualità di diverse sette e società segrete, principalmente fondate sul culto di Satana e Lucifero in chiave gnostica.
Prima di proseguire è opportuna una precisazione riguardo ad Aleister Crowley. Egli viene da molti considerato il padre e creatore della corrente “personale” del satanismo. Questa definizione viene tuttavia spesso rigettata da altri che non accettano che venga classificato come “satanista” né tantomeno fondatore di tale tipo di culto. Sostengono infatti che nonostante il suo comportamento provocatorio e fuori dagli schemi morali dell’epoca in cui è vissuto, sarebbe sufficiente leggere le sue principali opere per dedurne che non è mai stato un satanista e che con il satanismo non ha in realtà mai avuto nulla da spartire, al punto da dichiararsi egli stesso totalmente contrario a simili pratiche deviate verso il “lato oscuro”, come viene ad esempio riportato nel ventunesimo capitolo della sua opera più importante, Magick. Egli avrebbe inteso la magia come una via iniziatica verso superiori stati di coscienza. Verrebbe addirittura considerato ateo e le forze occulte che intendeva mobilitare non verrebbero affatto identificate con il diavolo della Bibbia: egli stesso affermò che «il diavolo non esiste», che per lui «non c’è altro dio che l’uomo» e che Satana è semplicemente un nome inventato dalle religioni per i loro fini. Un simile approccio si avvicinerebbe più al satanismo di tipo “impersonale” che a quello “personale” di cui viene considerato il fondatore.
Vediamo ora le diverse tipologie di satanismo nel dettaglio:
SATANISMO OCCULTISTA (O TRADIZIONALISTA). Il satanismo occultista rappresenta la corrente principale e afferma l’esistenza di Satana come essere personale (in forma di spirito individuale), invocato dai suoi seguaci, adorato, onorato come Dio; essi si consacrano a lui, gli chiedono potere, dominio sugli altri e l’appagamento di ogni desiderio. È una corrente molto legata all’uso della magia nera e prende molti concetti dalle dottrine di Aleister Crowley. Satana è venerato come una potente entità in grado di dare conoscenze occulte e poteri terreni ai maghi più preparati. La ritualistica è molto complessa e prende spunto da varie fonti, come la Clavicula Salomonis o la Cabala ebraica. Al satanismo occultista appartengono la maggior parte dei più comuni ordini satanici o massonici deviati, strutturati solitamente in livelli, gradi e titoli. I satanisti occultisti apprezzano il ruolo del diavolo biblico tentatore e maligno anziché disprezzarlo. Confermano la tesi cristiana che Satana è il male ma lo appoggiano ugualmente proprio perchè tale. Il satanismo occultista si discosta da quello “spiritualista” (vedi paragrafo specifico) in quanto quest’ultimo non concepisce Satana come il “male”. I satanisti occultisti sono molto legati alla forma (vestimenti, oggetti, simboli, ecc), ai rituali (messa nera, sabba, ecc.), a determinate pratiche (stregoneria, malefici, orge, ecc.) e ai sacrifici (animali e talvolta umani).
SATANISMO SPIRITUALISTA (O TEISTA). Stessa sostanza del satanismo occultista ne rappresenta la forma più moderna e “politically correct”. I cultori del satanismo spiritualista considerano Satana una entità non malvagia, il “dio” delle origini che ha scelto di dare all’uomo il libero arbitrio, che ha voluto fargli comprendere che l’essere umano è potenzialmente un dio. I satanisti spirituali cercherebbero perciò semplicemente l’elevazione spirituale completa fino a divenire il “dio” di se stessi. Non approverebbero le pratiche violente e i sacrifici previsti nel satanismo occultista in quanto facenti parti di un retaggio passato, grossolano e ormai superato. Preferirebbero muoversi su piani spirituali più sottili, meno apparenti, rumorosi ed eclatanti. Ricorrono alle pratiche magiche, alle terapie energetiche, allo yoga, alla meditazione trascendentale, ecc. Rispetto al satanismo occultista si dichiarano più essenziali e meno ancorati alla forma pur ammettendo di possedere molti aspetti in comune.
SATANISMO RAZIONALISTA (O ATEO). Il satanismo razionalista è più recente rispetto a quello occultista. Fondato da Anton LaVey nel 1966, non crede nell’esistenza di Dio né di Satana come essere personale, ma pensa che esista una forza o energia nascosta in noi e nel cosmo, che può essere fatta emergere, sviluppata e messa al proprio servizio quando si pratica la perversione in tutte le forme, associata a determinati riti blasfemi. Satana quindi non sarebbe altro che un simbolo, l’idealizzazione di questa forza o energia che si trova repressa nell’uomo e che viene catalizzata dai rituali magico-sessuali al fine di liberarla e potenziarla. Questo tipo di satanismo sarebbe concepito in chiave estremamente materialista, edonista e anti-cristiana: i suoi aderenti adottano il nome “satana” in qualità di ribelle contro il Dio cristiano e, dunque, come una figura di ribellione contro tutto il sistema di valori cristiani, che ritengono oscurantisti e falsi. Essi propongono una visione totalmente antropocentrica della realtà. In molti casi il satanismo razionalista rappresenta l’anticamera al satanismo occultista.
SATANISMO GNOSTICO. Il satanismo gnostico (di stampo manicheo) è una corrente che spesso viene confusa con il Luciferismo: in questo ambito Satana non è visto come un’entità malefica, né come quello descritto nella Bibbia, ma come una divinità che ha dato all’uomo la capacità di evolversi e tornare al suo stato divino originario. Prende molti concetti dalle dottrine dello Gnosticismo, anche se rinnega la visione gnostica del mondo materiale inteso come una prigione da cui fuggire. Il fondatore di questa corrente, Dean Joseph Martin, riordinò tutta una serie di idee con diversi punti in comune, appartenenti a diverse scuole filosofiche e spirituali, come il Pitagorismo, lo Gnosticismo, l’Ermetismo e la Cabala. Il tratto distintivo di questo lavoro di riordino ed unione di idee in apparenza dissimili tra loro è anche la principale chiave di lettura della corrente gnostica: ovvero che sia spiegabile anche il cosiddetto “divino” o “soprannaturale” con lo studio e le leggi scientifiche, in quanto parte di una realtà superiore, ma non per questo priva di logica, anzi strettamente soggetta alle leggi scientifiche. Si prefigge l’evoluzione dell’uomo fino al ritorno ad uno stato di divinità, da cui proviene, utilizzando gli strumenti di cui è stato dotato, e che Satana ha contribuito a rendere utilizzabili concretamente. L’ignoranza, intesa come mancanza di conoscenza, è vista come un vero e proprio peccato, una condizione da cui l’uomo deve riscattarsi mediante lo studio e la conoscenza in senso lato, che si ottengono con il costante ragionamento sia sulle esperienze filosofiche e spirituali, sia su quelle fisiche. La vita stessa è intesa come una sorta di aula di studio, le cui esperienze sono una fonte inestimabile di conoscenza ed illuminazione. Vita che quindi, secondo il satanismo gnostico, va vissuta pienamente, senza condizionamenti esterni quali superstizioni o convenzioni sociali, ma nel rispetto di se stessi, degli altri e della legalità. Moltissimi principi del satanismo gnostico risultano, quindi, praticamente identici a quelli della corrente razionalista, di LaVey, per il quale Martin ammise sempre di avere rispetto ed ammirazione.
LUCIFERISMO. In questo contesto troviamo la figura e il culto di Lucifero, considerato nella dottrina catare l’angelo che era stato ingiustamente cacciato dal cielo e di cui si attendeva il ritorno in terra. Lucifero viene venerato come principio del “bene” in opposizione al dio del male e creatore del mondo: il Demiurgo. Questo perché Dio ha voluto negare agli uomini la conoscenza, che invece ha offerto Lucifero sotto forma di serpente dell’Eden. Lucifero non viene neanche identificato come Satana, bensì come l’Eone della Conoscenza, chiamato anche Sophia. Per i luciferiani, che non si definiscono neppure satanisti, la salvezza si raggiunge tramite la conoscenza che viene ostacolata dai dogmi e dalla cieca fede.
SATANISMO ACIDO. Il satanismo acido è composto prevalentemente da giovani che si riuniscono per procurarsi e consumare droghe, leggere testi sul satanismo, ascoltare musica satanica e sperimentare i primi rituali rudimentali. Sono prevalentemente fenomeni legati al satanismo acido quelli che stanno dietro alle profanazioni di chiese e cimiteri o ai sacrifici di animali di cui sentiamo spesso parlare in televisione.
I rituali
La ritualità del satanismo propriamente detto è eclettica, e sembra derivare da una pluralità di fonti come libri, internet o esperienze raccontate da altri satanisti. Il rituale satanico più diffuso e potente è la messa nera in cui hanno luogo episodi di estrema depravazione e ribellione a Dio e alla Chiesa Cattolica. Durante i riti possono essere sacrificati animali, di cui si mangia la carne cruda e si beve il sangue mescolato a vino (come parodia dell’Eucarestia) e si praticano abitualmente abusi sessuali e orge. Spesso i riti sono accompagnati dall’uso di sostanze stupefacenti che abbassano il livello di critica, la soglia di percezione del pericolo e della commissione di reati. Non sempre però durante i riti vengono compiuti atti criminali. In genere, ogni setta, a seconda della specificità che la caratterizza e la differenzia dalle altre, attribuisce ai riti un significato differente. Per esempio, le sette orientate verso il satanismo occultista utilizzano i riti per venerare e invocare Satana; quelle orientate verso il satanismo razionalista utilizzano la simbologia e i rituali per liberare gli adepti dai condizionamenti morali e sociali (ma non disdegnano comunque il ricorso alla messa nera o rituali similari); quelle orientate verso il satanismo acido attribuiscono maggiore importanza al consumo di alcool e droghe. Il sesso riveste sempre un ruolo fondamentale in tutti i rituali satanici, in quanto è l’atto che consente la procreazione. Durante i rapporti sessuali satanici non viene creata nessuna vita e qualora dovesse capitare c’è subito il ricorso all’aborto che, tra l’altro, viene considerato il sacrificio satanico per eccellenza. I satanisti ritengono che l’energia sprigionata durante l’atto sessuale, e più precisamente durante l’eiaculazione, sia maschile che femminile, permetta all’adepto di entrare in contatto con il male. Rapporti eterosessuali, omosessuali, orge con rapporti masochistici o con sodomizzazioni sono quindi elementi essenziali del rituale satanico.
I satanisti celebrano i propri rituali, oltre che nei sabati e nelle notti di luna piena, anche durante altre notti dell’anno che corrispondono alle loro festività:
– il 31 ottobre, commemorazione dei defunti e di tutte le potenze delle tenebre, detta Samhain o Halloween. Questo giorno è considerato il capodanno di Satana, perché secondo un’antica credenza popolare, le anime dei defunti tornano in visita nelle proprie case, per cui è possibile stabilire un contatto con loro. I satanisti utilizzano la celebrazione per fare delle richieste al Demonio, perché credono che verranno esaudite; – il 13 dicembre, perché è il giorno più corto dell’anno; – il 21 dicembre, che è il solstizio d’inverno e secondo la tradizione pagana gli spiriti dell’aria e dell’acqua infuriano dappertutto; – il 1° gennaio, corrisponde a una festa druidica; – il 2 febbraio, Candelora (Candlemas), detta Festa delle Luci, essa segna la fine del regno del Re dell’inverno, signore del caos. Durante questa notte vengono consacrate le candele che verranno utilizzate per i rituali dei mesi successivi e vengono iniziati i nuovi adepti; – il 21 marzo, è l’equinozio di primavera; – il sabato prima delle Ceneri; – il 24 aprile, sabba (il termine “sabba” indica le riunioni notturne delle streghe); – il 30 aprile, la notte di Valpurga, è la data d’inizio dell’estate esoterica. Durante questa notte viene festeggiato il giorno di rivincita sulla Legge del Bene e si svolgono anche riti propiziatori per l’accumulo di denaro e il raggiungimento del successo; – 24 giugno, durante questa notte vengono celebrati riti di protezione per gli adepti e malefici contro i nemici; – 25 giugno, è considerata la notte della magia; – 31 luglio, viene celebrato uno dei sabba più importanti; – 1 agosto, detto Lammas, è il giorno in cui, secondo la tradizione, Lucifero fu precipitato dal cielo sulla Terra; – 24 agosto, viene celebrato il Sabba; – 29 settembre, viene celebrata la conoscenza demoniaca.
La diffusione
Se negli anni ’80 la Chiesa di Satana ha conosciuto un periodo di declino, negli anni ’90 i movimenti satanici si sono nuovamente diffusi in misura considerevole in tutto il mondo occidentale. In questi anni si possono distinguere tre gruppi fondamentali: il primo, di lingua inglese, riconosce La Vey come maestro e quindi fa riferimento alla corrente razionalista del satanismo; il secondo, comprende tutti i ceppi occultisti che si riconoscono nel Tempio di Set; infine, un terzo gruppo, la Chiesa Mondiale della Liberazione Satanica, che raccoglie tantissimi seguaci. La diffusione del culto satanico negli Stati Uniti è tale che in California le varie Chiese di Satana hanno il diritto di figurare sulle Pagine Gialle e sugli elenchi telefonici fra le organizzazioni religiose. Oltre che negli USA, le Chiese di Satana si sono diffuse in quasi tutti gli stati europei: in Grecia, in Inghilterra, in Spagna, in Francia, in Scandinavia, in Russia e in Italia. Il satanismo, inoltre, si è diffuso anche in Australia e in Nuova Zelanda. Questi gruppi hanno continuato ad espandersi e a distribuirsi in maniera sempre più capillare, nei vari stati, fino ai giorni nostri. Seguire la storia di ciascuno di essi non è cosa facile, perché tendono a scindersi per dar vita a nuovi gruppi continuamente.
L’Italia, come già detto in precedenza, è fra i paesi occidentali coinvolti nella proliferazione e nella diffusione delle sette sataniche. Sin dall’800, infatti, in Italia si è diffusa l’idea che Torino fosse la capitale del satanismo. Questa credenza è nata quando, tra il 1850 e il 1870, il governo piemontese entrò in conflitto con la Chiesa Cattolica e mise in atto una politica di tolleranza e liberalismo verso spiritisti, maghi, gruppi religiosi o parareligiosi, tra cui alcuni che praticavano evocazioni diaboliche. Da qui nacque la credenza che Torino fosse la città del Demonio. Dopo il 1890 Torino cessò di avere l’atteggiamento di tolleranza che aveva caratterizzato il ventennio precedente e perse il ruolo di capitale delle spiritualità alternative e della magia. L’interesse per la magia e l’occulto si spostò, quindi, in altre zone d’Italia, come Roma, Milano, Firenze e Napoli. Dopo la Seconda Guerra Mondiale il Diavolo in Italia era soprattutto un simbolo di trasgressione utilizzato dai movimenti goliardici universitari. Durante gli anni della contestazione giovanile, a partire dal 1968, la goliardia torinese ebbe un ruolo cruciale nell’accogliere le notizie provenienti dagli Stati Uniti sulla Chiesa di Satana di La Vey e nella successiva diffusione del satanismo in Italia.
Fra Francesco Arena.
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